Esteri

Coronavirus, ancora pressioni sul blocco dei voli. Ma Speranza non cede

Lorenzo Lamperti

Sono ormai passate tre settimane dalla decisione dell'Italia di bloccare tutti i collegamenti aerei diretti con la Cina. Tre settimane in cui i rapporti con Pechino, già intaccati da alcune incertezze o passi indietro del governo Conte bis lungo la Via della Seta, hanno vissuto qualche attimo di tensione a causa una misura drastica e con pochi eguali in Europa (e non solo). Una misura ritenuta "eccessiva" dal governo cinese, che aveva messo pressione sull'Italia annunciando l'imminente riapertura (parziale) dei voti. Tanto che il ministero della Salute aveva dovuto smentire, seguito dalla Farnesina.

Roberto Speranza e Luigi Di Maio hanno fatto capire a più riprese di avere approcci diversi in materia, anche se l'ex leader politico del M5s si è dovuto allineare a una scelta alla quale non ha partecipato in prima persona. Segnali discordanti che non erano piaciuti più di tanto a Pechino, tanto che per rasserenare gli uomini è dovuto scendere in campo Sergio Mattarella. Con un concerto straordinario ospitato al Quirinale alla presenza dell'ambasciatore Li Junhua, il presidente della Repubblica ha svolto (di nuovo, verrebbe da dire) un'azione di supplenza diplomatica. Azione apprezzata dall'interlocutore, tanto che Xi Jinping ha inviato un messaggio "commosso" al capo dello Stato, lodando una "amicizia imperitura".

Nel frattempo, però, i voli diretti restano a terra. Una misura che rischia di aggravare le conseguenze economiche che si sarebbero comunque verificate in seguito alla diffusione dell'epidemia del coronavirus. E c'è anche chi ne mette in discussione l'utilità in campo sanitario, senza considerare che comunque i collegamenti indiretti sono sempre rimasti accessibili. Prevedibile che sul tema possano sorgere nuove discussioni, dentro e fuori dal governo. Già giovedì 20 febbraio, a oltre due mesi di distanza dalla fine del divieto (momentaneamente prevista per il 28 aprile), si è assistito a una sorta di botta e risposta indiretto.

L'ambasciatore Li Junhua, parlando ad Agorà su Rai Tre, ha dichiarato che è "normale che ci siano preoccupazioni da parte della popolazione e che il governo voglia intraprendere delle misure preventive, ma queste devono essere adeguate ed equilibrate, basate su delle prove ed è quindi importante che si seguano le raccomandazioni dell’Oms come stanno facendo molti Paesi. Ho sentito dire dal governo più volte che queste misure verranno adeguate e spero, in qualità di ambasciatore, che questo giorno arrivi presto”, aggiungendo un ringraziamento per la solidarietà rivolto ai “molti ministri che si sono mossi direttamente” e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per le iniziative che ha messo in atto e che rappresentano “segnali veramente chiari di inclusione”.

A distanza di pochi minuti, però, il ministro Speranza ha ribadito, in una nota al termine dell'incontro della task force sul Covid-19, che i voli resteranno chiusi. "L'Italia ha tenuto sin dall'inizio un approccio ispirato alla massima precauzione continueremo su questa strada. Per questo i voli sono, e restano, sospesi e si mantengono in vigore tutte le misure predisposte che assicurano un livello di sicurezza adeguato rispetto a tutte le valutazioni epidemiologiche. Non abbassiamo la guardia". Pur riconoscendo che "i dati degli ultimi giorni segnalano il lavoro importante del governo cinese per contenere l'epidemia", Speranza ha dunque allontanato ancora una volta l'orizzonte della riapertura dei voli, rivendicando il fatto che "le misure adottate dall'Italia sono le più attente a livello europeo". 

Inascoltate le richieste arrivate nelle scorse settimane anche da Taiwan. Il blocco dei collegamenti diretti deciso dal governo italiano, infatti, coinvolge (caso unico al mondo) anche Taipei, che ora ha deciso di vietare le importazioni di maiali vivi e prodotti suini italiani. La portavoce del ministero degli Esteri, Joanne Ou, ha assicurato che non si tratta di una rappresaglia, sottolineando che la decisione è "basata su dati scientifici e non e' collegata alla sospensione di quel Paese di voli diretti da e per Taiwan". Eppure l'Italia non figura nella lista dei paesi o territori con nuovi focolai di peste suina, nonostante Focus Taiwan ricordi che in Sardegna si sono registrati diversi casi tra il 2017 e la prima metà del 2019.

Proprio due giorni fa, il 18 febbraio, era in programma l'inaugurazione del collegamento diretto tra Taipei e Milano di Eva Air. Inaugurazione ovviamente cancellata e rimandata (per ora) a maggio.