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Coronavirus, il futuro è già in Cina: e-learning, digital, medici robot e...
IL REPORT HAVAS/ Il mondo non finirà con la pandemia COVID-19: la Cina riparte per prima e mostra quali saranno i trend globali del futuro
Il mondo non finisce con il coronavirus. E' il messaggio che arriva dalla Cina, che dopo aver superato il momento più difficile sta ripartendo. E se è vero che la crescita della prima metà del 2020 sarà probabilmente colpita duramente, si prevede già un rimbalzo al +4,9% nella seconda metà dell'anno e al 6,4% nel 2021. Un report di Havas Group, visionato da Affaritaliani.it, scatta una fotografia della Cina durante e dopo la pandemia da COVID-19, dando indirettamente un segnale a quello che potrà accadere anche in altre parti del mondo.
Mentre il numero dei casi continua a diminuire, in Cina la vita sembra ritornare lentamente alla normalità. I mezzi pubblici delle grandi città sono tornati a riempirsi, così come gli uffici e le fabbriche e iniziano a riaprire anche cinema e ristoranti, pur se con misure di sicurezza straordinarie come il distanziamento tra i clienti.
L'outlook sulla crescita del pil cinese
Il mercato interno cinese ha subìto degli scossoni, in particolari settori come quello del lusso o dei viaggi. Settori che però stanno già entrando in una fase di stabilizzazione prima e di rilancio poi, contrariamente a quanto accade a livello internazionale. Un esempio perfetto arriva dai primi segnali di ripresa nell'acquisto di biglietti aerei (cresciuti del 70% da metà febbraio) o ferroviari, così come le prenotazioni negli alberghi, che in 80 casi su 100 sono stati riaperti. Ci sarà semmai un netto cambio negli spostamenti, con le destinazioni interne che saranno per forza di cose privilegiate su quelle internazionali, visto che l'epicentro si è ora spostato altrove.
Ci sono anche settori che hanno tratto qualche vantaggio dall'emergenza sanitaria. Qualche esempio? Ovviamente il settore sanitario e quello dei prodotti sull'igiene, ma anche quello alimentare. Secondo il report Havas, durante la crisi la fiducia dei consumatori nei brand di qualità è rimasta la stessa. Insomma, niente compromessi con prodotti più scadenti. Un trend in atto in Cina già da diversi anni.
Il segnale della ripartenza arriva dalle vendite in crescita dei beni di non prima necessità, grazie anche a degli appuntamenti tradizionalmente legati al retail sul mercato cinese, come la festa delle donne. Semmai, la pandemia ha accelerato la svolta digitale che era già in atto da tempo in Cina. Sempre più produttori e aziende hanno attivato canali digitali, visto che le restrizioni di movimento ha reso spesso impossibile la vendita al dettaglio presso i negozi fisici.
Il canale privilegiato è sempre WeChat, con l'utilizzo di gruppi, mini-programmi, broadcasting e consegne contactless, che ora si stanno iniziando a sperimentare anche in Italia. In particolare, ha una funzione fondamentale il livestreaming che crea engagement con gli utenti. Particolarmente efficaci in tal senso le campagne tra gli altri di Ikea, K11, Intime e aziende dell'automotive.
Il coronavirus ha sviluppato delle nuove abitudini tra i consumatori. Ora in cima alla lista delle priorità ci sono sicurezza e salute. Si prevede un grande sviluppo di prodotti dedicati alla salute e alla difesa del sistema immunitario, a impatto zero per l'ambiente, e in grado di dare l'impressione di "freschezza" e "sicurezza". La parola chiave sarà: rassicurazione.
L'impatto sulle abitudini di consumo
Per questo si prevede una maggiore attenzione dei cibi sani: più cucina a casa, con il coinvolgimento ai fornelli anche degli uomini. Havas prevede che i ristoranti dovranno per forza di cose operare delle innovazioni tecnologiche e digitali al loro servizio, perché l'attenzione alla sicurezza da parte dei clienti non diminuirà a breve. Si prevedono dunque più ordini online e meno serate al ristorante.
Lo stesso accade nel settore del lusso, con molti brand della moda che hanno chiusi negozi fisici, o ridotto gli orari di apertura, per concentrarsi maggiormente sulle spedizioni digitali. Si prevede comunque un netto rialzo nei prossimi mesi, anche perché i consumatori cinesi hanno ridotto le loro spese a causa del coronavirus ed è stimato che oltre il 60% dei cinesi aumenteranno la loro spesa quando la situazione epidemica diventerà stabile.
Si prevede recupero anche nel settore automotive, che però potrebbe essere quello più penalizzato nel breve periodo, visto che la provincia dello Hubei (epicentro originario della pandemia) riveste un ruolo fondamentale nella produzione auto cinese. Non è un caso che diverse aziende del settore, come BYD, si sono riconvertite alla produzione di materiale sanitario anti COVID-19.
Ma il settore che potrebbe conoscere un vero e proprio boom sarà quello dell'e-learning. Sia studenti che istituti scolastici hanno potuto constatare i vantaggi del format OMO (online Merge offline) che a spazi di didattica in comune in rete associa spazi individuali di esercitazione e apprendimento. Aumenta di riflesso il download delle app di apprendimento a distanza.
Durante le settimane della crisi, con milioni e milioni di cinesi costretti in casa, è aumentato nettamente il consumo televisivo, con una crescita dal 16,1 al 24,3% tra febbraio 2020 e febbraio 2019. Allo stesso tempo il consumo dei videogiochi ha iniziato a declinare dopo il picco del capodanno cinese. In netta crescita il consumo di video digitali sulle varie piattaforme cinesi, da Tencent video a Douyin (la casa madre di Tik Tok).
Aumento anche per le app di messaggistica, in particolare DingTalk e Tencent Meeting, che hanno triplicato gli utenti attivi nelle ultime settimane, così come il loro tempo di utilizzo. Si prevedono enormi margini di crescita per il cloud networking e i servizi smart home e smart tv.
Gli effetti sul mercato food
La ricetta sembra chiara: sfruttare le potenzialità di tecnologia e innovazione per non restare travolti. La pandemia non ha al momento intaccato l'apparato tecnologico, anzi. L'80% dei progetti di sviluppo del 5G è rimasto intatto, mentre è stato inaugurato il primo ospedale "smart", con medici-robot a prendersi cura dei pazienti 24 ore su 24. Grande sviluppo in arrivo per le app legate alle prestazioni sanitarie, come per esempio WeDoctor che renderà sempre più accessibile la possibilità di diagnosi e visite online, tagliando tempi di attesa e rischi legati alla sicurezza.
Gli effetti sui media
Grandi cambiamenti in arrivo anche per il settore media. Tutto a favore di internet e del digitale. Basti vedere le due tabelle qui sopra. A sinistra il trend di consumo suddiviso per media prima della pandemia, a destra i rapporti di forza del post virus. Come si può vedere, il digitale passa dal +14 al +20%. Sale anche la tv, che dal -6% passa al +3%. I cartacei stagnano a -10%. Anche per questa imminente svolta digitale, emergeranno nuove piattaforme e formati, così come le aziende saranno indirizzate a guardare maggiormente all'online per le loro strategie di marketing. In Cina, per esempio, WeChat sta testando una funzionalità di video brevi per sfidare Douyin e Kuaishou sul loro terreno.