Esteri

Coronavirus, focolaio in Corea del Sud: 204 casi. Per ora niente blocco voli

Rapido aumento dei casi in Corea del Sud. Ma l'Italia al momento non blocca i collegamenti aerei come aveva fatto in altri casi con meno contagi

Sta salendo esponenzialmente il numero delle persone contagiate dal coronavirus in Corea del Sud. Secondo l'ultimo bilancio delle Centro coreano per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Kcdc) sono 204, 48 in più rispetto al numero fornito dallo stesso Centro poche ore fa. Solo oggi nel Paese asiatico sono stati confermati 100 nuovi casi. La maggior parte dei contagi, ben 153, sono stati registrati a Daegu e nella circostante provincia del Gyeongsang del Nord. Le autorità sudcoreane ritengono che molti dei contagi in questa città siano legati alla presenza di una donna ad una funzione religiosa in una chiesa. (Il presidente sudcoreano Moon Jae ha parlato di "situazione seria", mentre il primo ministro, Chung Sye Kyun, ha promesso una risposta "rapida e forte" per impedire l'ulteriore diffusione del coronavirus.

Al momento, comunque, i collegamenti aerei diretti tra Italia e Corea del Sud restano attivi. Questo nonostante per altri territori fossero state prese misure più stringenti. I voli diretti sono chiusi infatti anche con le regioni amministrative speciali della Cina di Hong Kong (69 casi e 2 morti) e di Macao (che conta 10 contagiati), oltre a Taiwan, dove al momento sono registrati 26 contagi e una vittima. Numeri molto più bassi rispetto a quelli della Corea del Sud.