Esteri
Hong Kong spera nella ripresa dei voli. "Misure imponenti contro il virus"
L'ex colonia britannica ha preso decisioni drastiche per contenere l'emergenza sanitaria dello Hubei. Ma per ora i voli con l'Italia restano chiusi
La decisione di bloccare i voli diretti con la Cina presa dal governo italiano come risposta ai primi due casi di coronavirus in Italia non sta facendo felice praticamente nessuno. Non gli industriali italiani, che temono conseguenze economiche disastrose. Tanto che il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha lanciato un'esplicita richiesta durante un convegno a L'Aquila: "Siamo l'unico paese europeo che ha interrotto i collegamenti aerei con la Cina. Facciamo appello al governo perché riprendano i voli appena possibile e si eviti che a finire isolati siamo noi".
Non sono felici le autorità di Pechino. E nemmeno quelle di Hong Kong, la regione amministrativa speciale della Cina che è stata inclusa nel divieto di voli diretti insieme a Macao e a Taiwan. Una decisione che ha colto di sorpresa le autorità dell'ex colonia britannica, che ha adottato delle misure straordinarie (che a dire la verità non hanno comunque evitato delle proteste da parte di chi vorrebbe misure ancora più stringenti) per il contenimento dell'emergenza sanitaria che ha colpito la provincia cinese dello Hubei, a partire da Wuhan.
Il protocollo messo in atto viene ritenuto consistente dalle autorità di Hong Kong. Il 4 gennaio, il capo dell'esecutivo Carrie Lam ha attivato un piano "di risposta di livello seria" mentre il 25 gennaio il livello di risposta è passato a quello di "emergenza", con l'istituzione di un comitato apposito e un consiglio di esperti per far fronte all'emergenza che ha coinvolto la Cina. Nello stesso momento il governo ha stanziato un fondo di 1,28 miliardi di dollari per combattere il virus. Nel frattempo, il rientro a scuola è stato posticipato al 1° marzo, mentre viene promosso il lavoro da casa per tutti i dipendenti governativi.
In secondo luogo, Hong Kong ha fortemente limitato il flusso di persone tra Hong Kong e la Cina continentale. Dall'8 febbraio, tutte le persone in arrivo dalla Cina saranno soggette a 14 giorni di quarantena, mentre sono stati chiusi quasi tutti i punti di passaggio tra i due territori, tranne due sui quali sono stati rinforzati i controlli sanitari. Controlli sanitari che sono stati rinforzati anche al porto di Shenzhen Bay, all'aeroporto di Hong Kong (dove la frequenza dei voli con diverse altre città cinesi è stata dimezzata e dove viene presa la temperatura di tutti i passeggeri) e sul mega ponte Hong Kong-Zhuhai-Macao. Ai residenti dello Hubei è stato invece proibito l'ingresso a partire dal 27 gennaio. Sono state introdotte severe restrizioni anche ai trasporti ferroviari e portuali. Il flusso di arrivi è profondamente diminuito, passando dai 340 mila del 1° gennaio ai 28 mila e 675 del 4 febbraio.
Misure anche sul piano sanitario, con la predisposizione di centri di quarantena dove chiunque (compresi i cittadini di Hong Kong) faccia ritorno da altre città cinesi dovrà passare un periodo di 14 giorni, anche senza sintomi di contagio, con punizioni severe previste per chi non rispetta il periodo di quarantena. Nel frattempo, è stata aumentata la produzione interna di mascherine, mentre la Hong Kong University of Science and Technology ha messo a punto un test che consente di effettuare la diagnosi di positività al coronavirus in soli 40 minuti. Al momento si tratta del più veloce dispositivo di rilevamento per il virus a livello mondiale e si basa sulla biotecnologia molecolare.
La speranza di Hong Kong è quella che il divieto di voli diretti decisa dal governo italiano possa presto essere rivista. D'altronde, le conseguenze economiche per Cathay Pacific, una delle migliori compagnie aeree al mondo, rischiano di essere davvero cospicue. Ai dipendenti è già stato chiesto di prendere tre settimane di congedo non retribuito nel periodo tra il 1° marzo e il 30 giugno. Dopo le proteste degli scorsi mesi, il virus e le sue consguenze (compreso il blocco dei voli deciso dal governo italiano) rischiano di peggiorare ancora la situazione di un hub finanziario la cui importanza è ancora altissima a livello globale.