Esteri

Coronavirus, in Messico la Protezione Civile sono i narcos. Comanda El Chapo

Dal carcere gestisce tutto, fa distribuire mascherine, aiuta le famiglie in difficoltà con cibo e soldi e fa torturare chi non rispetta il lockdown

Coronavirus, in Messico la Protezione Civile sono i narcos. Comanda El Chapo

L'emergenza Coronovirus resta mondiale. La pandemia riguarda tutti e dal Messico arriva un segnale allarmante anche per l'Italia. I narcos hanno preso il posto dello Stato, sono loro che fungono da Protezione Civile, controllando il territorio, distribuendo mascherine e dando aiuti economici alle famiglie in difficoltà. Inoltre controllano anche la "sicurezza", ma a modo loro, torturando chi viola il lockdown. Tutto questo, per ora senza evidenze è lìobiettivo anche delle mafie in Italia, che sempre più si stanno riaffacciando nel Paese, puntando sulla disperazione della gente, famiglie povere e imprenditori in difficoltà.

In Messico - come riporta la Stampa - il regista è El Chapo, che anche se sta chiuso nel penitenziario ADX di Florence, l’Alcatraz delle Montagne Rocciose, attraverso i figli gestisce l’ordine a Sinaloa, impone il coprifuoco per fermare il contagio del coronavirus, e distribuisce aiuti alle famiglie impoverite dall’epidemia. Il governo federale è stato prudente, promuovendo misure facoltative per contenere il contagio, e allora «Los Chapitos» hanno approfittato del vuoto. I loro uomini hanno ripreso a pattugliare armati le strade di Culiacán, capitale di Sinaloa, imponendo il coprifuoco: «Alle dieci di sera - avverte un video diffuso dal Cartello - tutti devono stare in casa per il coronavirus, altrimenti saranno puniti.