Esteri
Coronavirus, l'Europa litiga pure sulla app. Tempi lunghi, forse a metà maggio
L'Ue insiste sulla privacy e non c'è accordo nemmeno su un modello unico. Si rischia di doverne scaricare tre diverse
Coronavirus, l'Europa litiga pure sulla app. Tempi lunghi, forse a metà maggio
L'emergenza Coronavirus non riguarda solo l'Italia. Ma essendo una pandemia è una questione mondiale. Per questo l'Europa cerca di trovare un accordo per gestire la crisi in maniera unita, ma anche sull'app per mappare i contagiati non c'è un parere unanime e i tempi rischiano di diventare troppo lunghi. Le applicazioni di tracciamento dei contatti - si legge sul Corriere della Sera - possono diventare "un elemento importante delle strategie", scrive la Commissione Ue. E fissa i suoi paletti: il download dovrebbe essere volontario, e sappiamo che i ricercatori di Oxford ritengono che dovrebbe coinvolgere almeno il 60% della popolazione. Poi: gli utenti devono avere il controllo dei dati e le autorità sanitarie nazionali devono essere coinvolte nella progettazione del sistema (il Regno Unito è partito così) che deve dialogare a livello Ue e va disattivato una volta finita la crisi. Si parla inoltre di tracciabilità su base anonima e aggregata della vicinanza tra i dispositivi.
Più chiaro, su questo passaggio, il Comitato europeo per la privacy (Edpb): l’obiettivo non deve essere seguire i movimenti degli individui, ma risalire ai contatti con i positivi, per poi avvisare chi corre il rischio di ammalarsi. L’identikit combacia sia con il progetto paneuropeo Pepppt, che si trova sui tavoli francese e tedesco, sia con l’applicazione di Bending Spoons, indicata dalla task force del ministero dell’Innovazione e pronta a lavorare con Apple e Google. Entrambe funzionano con il Bluetooth. L’investitura dell’app nostrana è ancora in attesa di una formalizzazione, che dovrebbe arrivare dopo il confronto con il gruppo di lavoro di Vittorio Colao. I tempi, come trapela dalla task force del ministero di Paola Pisano, iniziano a essere stretti: se si partisse oggi, fra test finali di sviluppo e sicurezza si potrebbe essere pronti per metà maggio.
Attenzione anche all’autocertificazione: fra le opzioni ci sarebbero l’integrazione nell’app Io (vicina al debutto), che garantirebbe la certificazione dell’identità del possessore dello smartphone, o una nuova app di Sogei. Nel secondo caso, ci si potrebbe dover dotare di tre app diverse: una per il tracciamento, una per i servizi pubblici e una per l’autocertificazione.