Esteri

Coronavirus, Trump torna ad accusare la Cina per la fuga del virus da Wuhan

di Daniele Rosa

Riparte la macchina di propaganda in vista delle elezioni di novembre

‘Il virus che ha innescato nel mondo una crisi sanitaria e sociale è il risultato di un terribile errore in un laboratorio di Wuhan’ una teoria, al momento, senza alcuna prova ma a cui Donald Trump non sembra voler rinunciare.

Soprattutto adesso che, anche in Europa qualche estimatore della ’spy story’ comincia timidamente a farsi largo, il Presidente americano ritorna a minacciare possibili rappresaglie economiche. Bruxelles ha infatti ordinato un’indagine analoga per capire la provenienza del virus.

Attualmente l’ipotesi più accreditata sull’origine del virus sembra essere quella del mercato di Wuhan, dove era uso il commercio di animali selvaggi tra cui il pangolino, quasi in estinzione e il pipistrello, una vera bomba biologica volante.

Pur riconfermando una sincera amicizia con il Presidente cinese Xi Jinping, Trump da un mese a questa parte, ha fatto dietrofront a proposito dell’origine del virus. Quando la pandemia era in Cina, le dichiarazioni del tycoon americano erano di vicinanza e di complimenti su come il Paese asiatico stava gestendo la crisi.

Adesso con 1159000 di casi, 67000 morti e in piena decrescita economica  con 30 milioni di disoccupati ufficiali e altrettanti non ufficiali in 'casa' le dichiarazioni del Presidente sono di ben altro tono.

Da qualche giorno infatti il leitmotiv del Coronavirus è l’errore fatto dal laboratorio di Wuhan a 10 chilometri  dal mercato cittadino.

Alla domanda se esistono prove concrete del fatto Trump ha detto che ‘ si, è stato fatto così, e l’OMS (l’Organizzazione mondiale della Sanità) dovrebbe vergognarsi di fare l’agenzia di pubbliche relazioni per la Cina’.

Coronavirus.Trump ritorna ad accusare la Cina 

“E’ terribile quello che è passato-ha rincarato il Presidente-tanto se è stato frutto di un errore, o è iniziato come un errore, o altri magari ne hanno fatto un altro o, peggio, qualcuno lo ha fatto di proposito’.

La mancanza di prove, al momento, è stata ufficialmente confermata dal Direttore dell’Intelligence americana che in un comunicato ha praticamente scartato l’ipotesi ‘raccontata’ dal Presidente ma ha pure aggiunto ‘che le indagini continueranno in maniera approfondita’.

Fonti del New York Times sostengono che già nel 2018 l’Ambasciata americana a Pechino aveva avvertito sui possibili problemi di sicurezza del laboratorio di Wuhan, però al momento nulla lega la fuga del virus al suddetto laboratorio.

La risposta cinese non si è fatta attendere, anche se in modi diversi. ‘Il virus potrebbe essere nato a Wuhan ma portato dai soldati americani che ad ottobre avevano partecipato ai Giochi Mondiali Militari’ è stata la prima risposta agli Stati Uniti.

La seconda in Europa. Gli aiuti a pioggia con mascherine, ventilatori, medici cinesi mandati in diversi paesi, primo fra tutti l’Italia, per accreditare l’immagine di paese solidale proprio quando i Paesi europei facevano la gara per il posto da numero uno dell’egoismo.

Più volte i cinesi hanno ripetuto come fosse inutile cercare un colpevole ma piuttosto era indispensabile trovare la soluzione al problema.

Che succederà? La guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti sembrava essere finita con un accordo di massima firmato poco prima dell’inizio della pandemia.

‘Ora- ha minacciato Trump-con quello che stiamo passando con il Coronavirus questo accordo di massima non è più accettabile’.

La macchina di distrazione di massa per le elezioni di novembre sembra essere ripartita a pieno regime.