Esteri

Coronavirus.33 milioni di disoccupati chiedono all’America di riaprire.

di Daniele Rosa

Ma il trend sembra rallentare e i lavoratori licenziati paiono ottimisti sul futuro.

3,2 milioni di americani hanno chiesto il trattamento di disoccupazione nell’ultima settimana.

In sette settimane ben 33 milioni hanno chiesto un aiuto al Governo. E questo è solo il numero ufficiale che si dovrebbe quasi raddoppiare se si dovessero considerare i disoccupati non ufficiali. Una devastazione mai vista nemmeno nella Grande Depressione del 1930 che aveva avuto quasi 9 milioni di disoccupati.

Sembra però che il trend stia cominciando a rallentare. Infatti le richieste dell’ultima settimana sono state la metà di quella precedente.

Il tasso di disoccupazione ufficiale verrà reso noto a fine settimana ma le previsioni lo danno tra il 15% e il 20%.

Una percentuale da record, sia per la velocità che per lo spessore, soprattutto se si pensa che, prima della pandemia a febbraio la disoccupazione era ad un quasi fisiologico 3,5%.

In un’inchiesta terminata il 4 maggio dal ‘The Washington Post’ il 77% dei lavoratori licenziati si sono dimostrati fiduciosi di ritrovare il lavoro appena sarà tolto il ‘lockdown’.

Un dato considerato da molti osservatori un po’ troppo ottimistico. Infatti in un analogo studio realizzato dall’Università di Chicago i risultati sono un po’ diversi e registrano che solo un 42% dei posti di lavoro persi durante la pandemia da Coronavirus potrebbero convertirsi in permanenti. E questo per due motivi, il primo per un probabile cambio di comportamento da parte dei consumatori e secondo a causa delle molte imprese che non riapriranno.

La pandemia ha colpito duro negli Stati Uniti. Ad oggi 1268000 contagi e 75000 vittime.

Il trend sembra essere in calo soprattutto nella grande area rossa dei tre Stati confinanti:New York,New Jersey e Connecticut.

In tanti altri  Stati il virus continua a circolare. Ma l’America ha deciso di riaprire al seguito del suo Presidente che ha più volte detto’ dobbiamo riaprire a anche a costo di qualche morto in più’.

Una scommessa che tutti sperano venga vinta con le minori perdite possibili.