Esteri
Covid e lockdown, criminalità in calo: Giappone e Italia ai minimi storici
Vicino oriente: notizie e tendenze dal mondo giapponese | I divieti di libera uscita hanno cambiato le abitudini criminali: calo di omicidi, aumento del digital
Non c’è dubbio ormai che esiste un mondo pre e uno post Covid, e a fare da spartiacque resterà il 2020, un “anno maledetto” come lo chiamano in molti, ma è altrettanto innegabile che, dall’ambiente al digital all’innovazione, ci siano stati anche effetti indiretti positivi: uno di questi è la diminuzione del tasso di criminalità.
A registrarlo sono stati diversi paesi, ma Italia e Giappone si distinguono per aver raggiunto dei record. Secondo il report della Direzione centrale della polizia criminale, gli omicidi in Italia sono arrivati nel 2020 ai minimi storici (271 casi, contro i 315 del 2019). Ugualmente, in Giappone il numero di crimini maggiori ha raggiunto nel 2020 il livello più basso dal dopoguerra per il sesto anno consecutivo, con un forte calo della criminalità di strada, diminuita del 27,0% rispetto all'anno precedente, con un calo del 43,2% su base annua registrato a maggio, dati strettamente legati all’imposizione dei lockdown anti-Covid, soprattutto il primo, che hanno drasticamente ridotto le persone in circolazione negli spazi pubblici.
Complessivamente, lo scorso anno in Giappone si sono verificati 614.303 reati penali, in calo del 17,9% rispetto al 2019, di cui 8.934 omicidi, diminuiti del 9,7%. A riportare i dati è stata l’Agenzia nazionale di polizia (Npa), che li ha chiaramente messi in relazione con le nuove dinamiche di vita e lavorative che la pandemia da coronavirus ha costretto ad adottare. Non è un caso, infatti, che i casi di criminalità informatica siano invece aumentati del 4,1%.
Purtroppo, però, sia in Italia che in Giappone, proprio le restrizioni che hanno imposto una maggior permanenza nelle proprie abitazioni hanno contribuito all’aumento della violenza domestica. Nel nostro paese, i femminicidi sono tristemente in crescita (costituiscono il 41,3% delle vittime totali del 2020, ma erano il 35,2% nel 2019), mentre le denunce in Giappone sono aumentate, seppur di poco (0,5%) L’Nps, però, ha rilasciato un comunicato specifico in merito, dichiarando di stare facendo tutto il possibile per progettare modalità di prevenzione e azione ad hoc, poiché “se la pandemia ha modificato le abitudini criminali, noi dobbiamo modificare le nostre abitudini di intervento”.