Esteri

Donald Trump assolto, senza sorpresa, dal secondo impeachment

di Daniele Rosa

I repubblicani, spaccati, non hanno voluto affondare il loro unico leader

“Finalmente il Presidente Trump è stato assolto da questo incostituzionale impeachment. I Democratici di Washington e i media radicali hanno passato quattro anni cercando di abbattere il Presidente Trump ma hanno fallito miseramente. Vogliamo mandare un messaggio ai democratici dicendogli che il Partito Repubblicano è adesso forte come mai lo era stato prima d’ora” così i siti sempre attivi del tycoon hanno scritto dopo la sentenza che ieri lo ha assolto dal secondo impeachment. E a questo commento ha fatto eco lo stesso Trump che, ormai oscurato dai social, ha mandato un più tradizionale comunicato stampa in cui ha affermato che “finalmente è finita la seconda caccia alle streghe”.

Non è stato certo una sorpresa il risultato ma il Senato degli Stati Uniti ha ritenuto ieri Donald Trump non colpevole dell'accusa di istigazione all'insurrezione per l'assalto al Campidoglio.

57 dei 100 membri della Camera alta (i 50 Democratici e Repubblicani) hanno votato per il verdetto di colpevolezza, ma non hanno raggiunto la maggioranza dei due terzi (67) necessaria per la condanna. 43 repubblicani hanno votato contro.

Il verdetto era scontato anche perchè una decisione contraria avrebbe completamente scardinato il partito repubblicano. Ma mai, come in questo caso, sono stati diversi i colleghi di partito dell’imputato a volerlo condannato.

Una vera e propria frattura nei repubblicani che però non se la sono sentita fino in fondo di affossare quello che attualmente è il loro unico vero leader. Un leader che, aldilà delle sciocchezze sui brogli, ha ottenuto il secondo maggior numero di  voti di tutti i presidenti subito dopo Biden. Quasi la metà degli americani ha espresso ancora un si verso il repubblicano. Una tale massa di consenso non poteva certo non venir considerata da un partito a cui manca, al momento, una figura carismatica come quella dell’ex presidente.

Il processo si è svolto con il Paese ancora sotto shock per l'assalto avvenuto poco più di un mese fa, che ha causato la morte di cinque persone, lasciando il mondo senza parole e ferito l'orgoglio americano.

Il dibattimento per il secondo impeachment ha avuto anche alcuni colpi di scena. Come ad esempio la dichiarazione pubblica di un membro del Congresso repubblicano venerdì sera, dannosa per l'ex presidente, e le richieste sempre repubblicane di avere  molti  altri testimoni, quasi trecento, che avrebbero destabilizzato il normale corso processuale. Si è deciso di mettere agli atti le registrazioni ma senza far ritardare la sentenza.

"Trump deve essere condannato per la sicurezza del nostro popolo e della nostra democrazia", ​​aveva sottolineato il democratico Jamie Raskin, leader dei cosiddetti responsabili dell'impeachment. I repubblicani hanno risposto che l'impeachment non aveva senso, al di là della responsabilità di Trump nell'assalto, poiché è un meccanismo progettato per i presidenti e lui non è più alla Casa Bianca. L'accusa ha sottolineato, tuttavia, che era necessario dargli il potere di impedirgli di assumere qualsiasi posizione in futuro e ha avvertito che lasciare il comportamento impunito avrebbe costituito un pericoloso precedente per qualsiasi governo.

Ma alla fine Donald Trump è uscito indenne da una sentenza che lo avrebbe completamente cancellato dalla scena politica e da un possibile ritorno sulla scena nelle presidenziali del 2024. Ma nei prossimi mesi lo aspettano altre grane giudiziarie, soprattutto dal Tribunale di New York che lo vorrebbe investigare su presunte frodi fiscali. E si sa ,con il fisco americano, nemmeno gli ex presidenti possono scherzare.