Esteri

Elezioni presidenziali in Francia, Macron in testa. Le Pen seconda

Elezioni presidenziali in Francia, Mélenchon terzo. Socialisti e repubblicani ai minimi storici

JEAN-LUC MELENCHON: ATOUT DELLA 'GAUCHE' ALLA RISCOSSA

Ex ministro delegato all'insegnamento professionale sotto il governo di Lionel Jospin ed ex socialista staccatosi nel 2008 dal partito per fondare il suo movimento - poi confluito nel 2016 nella France Insoumise - Jean Luc Melenchon, a 71 anni, e' il piu' anziano tra i candidati all'Eliseo. I sondaggi lo danno oggi tra la terza e la quarta posizione per il primo turno, con il 12 per cento circa nelle intenzioni di voto. Sia nel 2012 che nel 2017 ha concluso quarto, con l'11,1 per cento e il 19,6 per cento dei voti. Nel suo programma Melenchon insiste molto sull'intervento nel mercato del lavoro. Le principali proposte in questo senso sono l'aumento del salario minimo a 1400 euro netti - a cui si adeguerebbe anche la pensione, con l'eta' per il ritiro dal lavoro portata a 60 anni - l'istituzione di una quota massima del 10 per cento di contratti precari nelle piccole e medie imprese e del 5 per cento nelle grandi compagnie e l'abrogazione della riforma introdotta da Emmanuel Macron sull'indennita' di disoccupazione.

Per i giovani tra i 18 e i 25 anni, Melenchon vuole mettere a disposizione un assegno mensile di 1.063 euro che li sostenga nel raggiungimento dell'indipendenza economica rispetto al nucleo familiare. Sul fronte crisi energetica, il leader della France Insoumise vuole bloccare nell'immediato i prezzi dei prodotti di prima necessita', inclusi quelli del gas e dell'elettricita', e accelerare la transizione con un investimento di 200 miliardi di euro, finanziato dal ripristino di un'imposta sulla fortuna e dalle tasse sulle imprese inquinanti. Un altro obiettivo e' la riduzione del 65 per cento delle emissioni di gas serra entro il 2030 e l'uscita dal nucleare, con lo smantellamento e la riconversione degli impianti in uso. Sul fronte Ucraina, il leader della France Insoumise, criticato nell'ultimo mese per aver assunto in passato posizioni pro Putin, richiede l'abbandono del comando integrato della Nato, e' d'accordo con le sanzioni economiche alla Russia ma propende anche per lo stato di neutralita' dell'Ucraina. Le sue proposte piu' radicali, pero', riguardano la riforma del sistema politico. Se eletto, Melenchon vuole convocare una Costituente con lo scopo di passare nel 2024 alla Sesta Repubblica, basata su un regime parlamentare stabile. In questo senso, sarebbe la Costituente a decidere sul ruolo e sul mandato del presidente.

ERIC ZEMMOUR: IL POLEMISTA CHE VUOLE CONQUISTARE LA FRANCIA

Giornalista, saggista e polemista. Prima di candidarsi alle elezioni presidenziali francesi del prossimo aprile a 63 anni, fondando il suo partito di estrema destra Reconquete, Eric Zemmour era gia' noto per le sue posizioni radicali e controverse. Ospite fisso di alcune celebri trasmissioni televisive e radiofoniche locali, nel corso degli anni Zemmour e' stato accusato di omofobia, misoginia, islamofobia e razzismo. Dato inizialmente come possibile sorpresa del primo turno, ora nei sondaggi sulle intenzioni di voto si aggira tra la quarta e la quinta posizione, oscillando tra il 10 e 11 per cento dei sostegni. Il suo programma elettorale e' molto incentrato sulla difesa sicurezza interna. In questo senso, il candidato dell'estrema destra vuole "ridurre l'immigrazione a zero" espellendo i detenuti stranieri e le persone contrassegnate dalle forze dell'ordine come una minaccia alla sicurezza nazionale, limitando le richieste di asilo delle persone extracomunitarie, abolendo lo ius soli e il diritto di ricongiungimento familiare. Tra le altre sue proposte, c'e' anche quella di obbligare i nuovi bambini nati in Francia ad avere un nome francese.

Zemmour vorrebbe inoltre vietare il velo islamico negli spazi pubblici e la costruzione di minareti e moschee imponenti. In tema di potere d'acquisto, il candidato dell'estrema destra promette invece di rafforzare gli stipendi dei francesi di almeno 100 euro, non aumentando il salario minimo ma abbassando le imposte sociali a carico dei lavoratori. Piu' volte al centro dell'attenzione per affermazioni sessiste e misogine, in materia di politiche di diritti delle donne il leader della Reconquete ha in programma di rendere obbligatorio il braccialetto elettronico per i condannati per violenza coniugale, mentre e' contrario all'allungamento del diritto all'aborto a quattordici settimane diventato recentemente legge. Capitolo Ucraina: l'ex giornalista di Le Figaro - che ha subito nei sondaggi un calo anche a causa delle affermazioni pro Putin degli ultimi anni - e' contrario all'embargo sul gas e sul petrolio russo, ha affermato di preferire che i profughi ucraini vengano ospitati dei paesi limitrofi e ha piu' volte evocato la necessita' di un trattato volto a vietare all'Ucraina di entrare nella Nato.

VALERIE PECRESSE: IL VOLTO DELLA DESTRA MODERATA

Prima consigliera di Jacques Chirac, poi ministra dell'Istruzione superiore e della Ricerca sotto Nicolas Sarkozy e infine presidente dell'Ile de France dal 2015. Ora la repubblicana Valerie Pecresse e' in corsa per l'Eliseo, dopo aver vinto le primarie di partito nello scorso dicembre. Nonostante i sondaggi la indicassero inizialmente la possibile sfidante di Emmanuel Macron al secondo turno, oggi si posiziona al quarto posto nelle intenzioni di voto, con l'11 per cento. Il programma di Pecresse tocca soprattutto la sicurezza interna e il potere d'acquisto. A questo proposito, la presidente dell'Ile de France propone di investire cinque miliardi di euro nella modernizzazione dei mezzi d'azione delle forze dell'ordine e di rendere obbligatoria la presenza di polizia municipale armata nelle citta' con piu' di 5000 abitanti.

Pecresse ha intenzione inoltre di stabilire delle quote massime di accoglienza per gli stranieri, di mettere fine allo ius soli e di impedire la regolarizzazione delle persone entrate sul solo francese in maniera irregolare. Per rafforzare il potere d'acquisto dei cittadini, l'ex ministra dell'Istruzione superiore vuole alzare i salari del 10 per cento in cinque anni, garantendo inoltre una pensione - che verrebbe portata a 65 anni entro il 2030 - pari almeno allo stipendio minimo aumentato del 25 per cento. Allo stesso tempo vuole eliminare il canone televisivo e sopprimere l'imposta sul valore aggiunto per l'elettricita'. In tema di transizione ecologica, la strategia di Pecresse e' costruire sei nuovi reattori nucleari e rinnovare quelli gia' esistenti e impedire la vendita di veicoli a motore termico nuovi nel 2035. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, la candidata repubblicana si e' detta favorevole ad accogliere i rifugiati ucrani, ha promesso di aumentare, se eletta, il budget stanziato per la difesa nazionale fino ad oltre il due per cento del prodotto interno lordo e ha auspicato la creazione di un consiglio di sicurezza paneuropeo.