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Elezioni Nuova Zelanda: la premier rock star Ardern verso il trionfo

Tra 48 ore la Nuova Zelanda andra' alle urne per le elezioni generali dominate dalla pandemia di Covid-19, in un confronto tra due leader donne

Tra 48 ore la Nuova Zelanda andra' alle urne per le elezioni generali dominate dalla pandemia di Covid-19, in un confronto tra due leader donne: la popolare premier uscente leader del Partito laburista, Jacinda Ardern, e Judith Collins, a capo del Partito Nazionale. Parere unanime dei commentatori politici sul fatto che la gestione competente della crisi sanitaria ha fatto guadagnare ad Ardern la fiducia dei neozelandesi, molti dei quali non vogliono un cambio di leadership con cosi' tanta incertezza gia' causata dalla pandemia. E sempre secondo la stampa locale, Ardern e' uscita vincitrice dell'ultimo dibattito televisivo prima della chiusura della campagna oltre che in netto vantaggio nei sondaggi, di 15 punti, e premier piu' amata di sempre. In una dichiarazione inattesa la 40 enne premier uscente, in carica dal 2017, ha annunciato che se non dovesse essere rieletta sabato, rassegnerebbe le dimissioni dalla guida del Labour, scenario a questo punto molto remoto. Uno dei nodi del dibattito Ardern-Collins, che sara' anche la sfida del prossimo governo, e' la lotta alla poverta' e alla mortalita' infantili, per ridurre entro il 2030 i due tassi, tra i piu' alti nel gruppo dei Paesi sviluppati.

Nel presentare il suo esecutivo "di trasformazione" - aumento dello stipendio minimo, piu' aiuti ai piu' poveri, ampliamento del programma dei pasti a scuola - Ardern ha detto di aver bisogno di piu' tempo per "scuotere lo status quo e riparare decenni di negligenze negli alloggi, nei trasporti e nell'ambiente". Entrambe le candidate intendono far approvare una imposta patrimoniale. E sul significato di essere donne leader, la premier uscente ha risposto che "assumere questo incarico e' un privilegio, non un diritto. Non do mai per scontato questo lavoro; potete sempre essere certi che daro' tutta me stessa". Sull'emergenza clima, Ardern l'ha definita una "opportunita' piu' che una crisi" mentre Collins ha deplorato che spesso gli agricoltori vengano additati come capri espiatori mentre le responsabilita' sono di altre nazioni, quelle piu' grandi. Toni duri poi di Collins - 20 anni di esperienza come avvocatessa e imprenditrice affermata - che ha accusato il governo di aver ripetutamente infranto le promesse elettorali, soprattutto in materia di riduzione della poverta' infantile e di costruzione di 100 mila case a prezzi calmierati. "Non sono una bugiarda e non vado etichettata come tale. Lei fa dispetti e diffonde disinformazione", ha replicato la premier. Alla fine Ardern ha ringraziato la rivale per il suo "discorso commovente e sincero" pronunciato dopo l'attentato alle moschee di Christchurch di marzo 2019 e per le sue azioni sul controllo delle armi.

Collins, invece, ha omaggiato Ardern, che da' "il suo cuore e la sua anima" nell'incarico di premier. Ieri, in occasione del suo ultimo appuntamento elettorale all'Universita' Victoria di Wellington, la giovane premier, mamma di un bimbo di 2 anni, e' stata accolta come una rock star da un migliaio di studenti senza mascherina. Foto e abbracci possibili poiche' le regole di distanziamento fisico non sono piu' necessarie in Nuova Zelanda. In base ad un sondaggio realizzato da Colmar Brunton il Green Party e' accreditato dell'8% delle intenzioni di voto, quindi in buona posizione per formare una coalizione di governo con il Labour e accedere all'incarico di vice premier. Anche se, per la prima volta dall'introduzione nel 1996 del sistema elettorale proporzionale misto, i numeri indicano che il partito di Ardern potrebbe anche essere in grado di governare da solo. A questo giro, pero', rischia di non ottenere abbastanza voti per entrare in Parlamento il partito dei Maori. E a vigilare sul voto neozelandese ci pensa anche Facebook che ha chiuso la pagina del partito Advance New Zealand/New Zealand Public Party, accusandolo di cavalcare le teorie del complotto e di disinformazione in merito alla pandemia, con ripetute violazioni della politica del social. Nel Paese da circa 5 milioni di abitanti, il virus ha contagiato 1.874 persone uccidendone 25.