Esteri

Emirati e Arabia, riparte l'export di armi. Il governo si rimangia l'embargo

di Lorenzo Lamperti

Il governo Draghi pronto a riavviare le esportazioni di armi verso Abu Dhabi e Ryad dopo che gli emiratini si erano vendicati su militari e cittadini italiani

Le conseguenze delle scelte politiche. Quando lo scorso gennaio il governo Conte bis aveva operato il blocco delle esportazioni di armi verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti c'era stata un po' la corsa a intestarsi il merito di un'azione popolare, che avveniva tra l'altro proprio in concomitanza del chiacchierato viaggio saudita di Matteo Renzi, criticatissimo in particolare dal Movimento Cinque Stelle.

Verso la revoca dell'embargo all'export di armi in Arabia ed Emirati

Ora, però, il governo Draghi ha deciso di ridurre il peso dell’embargo. Con una mossa condivisa da Palazzo Chigi e dal ministero della Difesa, il ministero degli Esteri  ha comunicato alle aziende che avevano già permessi di esportazione verso Riad e Abu Dhabi che il “congelamento” di gennaio è stato almeno parzialmente revocato. E nelle prossime settimane potranno ripartire le spedizioni verso un mercato redditizio ma che era finito nel mirino per l'utilizzo degli armamenti anche nella sanguinosa guerra in Yemen.

La vendetta degli Emirati sui militari italiani

IL CASO DI ANDREA COSTANTINO

L’imprenditore milanese Andrea Giuseppe Costantino, arrestato il 21 marzo scorso, nonostante la missione diplomatica del Direttore Luigi Maria Vignali ad Abu Dhabi rimane nel carcere di Al Whatba. Questo, anche dopo la promulgazione della circolare MAECI – 070 P 018917 firmata il 5 luglio u.s. dal Direttore dell’UAMA e secondo cui “a far data dal 30.6.2021, non è più richiesta la clausola dell’EUC rafforzato per le esportazioni verso Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti. Pertanto, tutte le autorizzazioni rilasciate, in corso di validità, sono da ritenersi valide anche senza tale prescrizione”. Nel frattempo, però, al connazionale è stato rinnovato il permesso di soggiorno come residente, con scadenza marzo 2024. «In base ai miei approfondimenti, questa è la riprova che in capo al Costantino non sia pendente alcun procedimento penale né come persona fisica né come rappresentante legale di una persona giuridica. Fosse stato il contrario, anche la più mite accusa sarebbe stata ostativa al rinnovo», così l’Avv. Fuggetti. La Farnesina ha confermato la correttezza di quanto rilevato dal difensore. Nella mattina di giovedì 8 luglio, il Costantino è riuscito a telefonare brevemente alla compagna e ha riferito di aver ricevuto la visita consolare dell’Ambasciatore e del Primo Consigliere dell’Ambasciata italiana ad Abu Dhabi. In quella sede, avrebbe chiesto di essere sottoposto a esami clinici e a risonanza magnetica per la verifica dell’andamento post-operatorio a seguito d’interevento chirurgico effettuato in Italia nel mese di dicembre 2020. Ancora nessuna nota dalle Autorità diplomatiche alla Signora Giudice e all’avvocato da lei nominato circa la visita consolare e i suoi contenuti. Evidenziata l’assenza di fatti penalmente rilevanti ascrivibili al detenuto, la compagna spera nella rapida scarcerazione e conseguente rientro in Italia affinché il Costantino possa sottoporsi ai necessari controlli medici e possa festeggiare il quarto compleanno – che cade a giorni – della loro bimba.

Nei mesi scorsi, in particolare gli Emirati si erano vendicati con una serie di azioni che avevano fatto capire all'Italia che la mossa del governo giallorosso non era passata inosservata. Qualche settimana fa, per esempio, Abu Dhabi ha negato a un aereo militare italiano diretto in Afghanistan di sorvolare il suo territorio. Non solo. La stessa operatività del contingente italiano negli Emirati, nell'ambito della missione European Maritime Awarennes in the Strait of Hormuz (Emasoh), sembrava in bilico con il governo emiratino pronto allo showdown. 

Il caso dell'imprenditore milanese detenuto "senza motivo"

C'è poi il caso di Andrea Costantino, imprenditore milanese di 49 anni, recluso da tre mesi nel carcere di Abu Dhabi “senza che sia stato formulato a suo carico un capo d’imputazione”. Forse, come nelle scorswe settimane ha ipotizzato la legale della famiglia, Cinzia Fuggetti, “la sua vicenda si inserisce nel clima di tensione tra Italia ed Emirati Arabi” conseguente all’embargo italiano sulle armi. Costantino avrebbe perso 18 chili in carcere.

Di Maio si riavvicina ad Abu Dhabi tramite l'Arabia Saudita

Ed ecco allora che si viaggia verso lo sblocco dell'embargo, per far ripartire i rapporti bilaterali. Già si era capito che qualcosa si stava muovendo la scorsa settimana, quando Di Maio aveva ricevuto alla Farnesina il ministro degli Esteri dell'Arabia Saudita, che si è fatta da tramite per provare a stemperare la tensione tra Italia ed Emirati.

Di Maio allontana le responsabilità del blocco dell'export

Ora il nuovo passo, con Di Maio che intervenendo di fronte alle Commissioni esteri e difesa di Camera e Senato ha spiegato che l'embargo non è stata una sua scelta. Il ministero degli Esteri "ha solo dato seguito a una risoluzione del Parlamento" e "fino a che il Parlamento non deciderà con analogo atto il contrario, noi non potremo modificare questo regime per quanto riguarda bombe e missili".

I casi di Alitalia e Piaggio sui rapporti Italia-Emirati

Di Maio sottolineato che "agli emiratini non ha fatto piacere l'azione portata avanti dal Parlamento italiano, non dal ministero degli Esteri o dal governo italiano, che con due risoluzioni negli ultimi due anni ha chiesto al governo di fermare l'export di missili e bombe verso Arabia saudita ed Emirati", ha ricordato, prima di citare anche i casi Alitalia e Piaggio, con i possibili investitori emiratini respinti, episodi che "non sono state delle brillanti operazioni di attrazione di investimenti da parte dell'Italia" perché il nostro Paese "ha invitato un investitore straniero ma non è poi stato in grado di garantirgli quello che gli aveva assicurato", finendo per "colpire il nostro rapporto di attrazione e investimenti non solo con gli Emirati ma anche con altri Paesi del Golfo".  

Ora, però, sembra che il vento sia cambiato. E l'Italia si prepara a tornare ad esportare armi verso gli Emirati, che nel frattempo si erano rivolti altrove (in particolare Francia e Germania). Con buona pace delle posizioni morali e ideologiche.