Esteri
Francia-Islam, ancora proteste: Erdogan invita a boicottare prodotti francesi
È una spaccatura ormai profonda quella creatasi tra Francia e Paesi musulmani, di nuovo ai ferri corti a causa delle vignette satiriche su Maometto. Dopo l'omicidio efferato del docente francese Samuel Paty, ucciso e decapitato da un diciottenne ceceno, Parigi ha annunciato un giro di vite contro l'estremismo islamista.
Ma adesso la querelle rischia di deflagrare: migliaia di fedeli islamici sono scesi in piazza, e il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha esortato a boicottare i prodotti francesi, affermando che i musulmani in Europa sono oggetto di linciaggio "come gli ebrei prima della guerra".
Parole che hanno scatenato la reazione di tutti i leader europei che da Bruxelles hanno ammonito: "Non inizieremo a rispondere tutti i giorni ai commenti di Erdogan" dal momento che "la nostra posizione è nota", ma "gli accordi in vigore con la Turchia prevedono il libero scambio di merci" e Ankara "deve attenersi agli accordi". "Un boicottaggio" come quello annunciato contro la Francia "non fa altro che allontanare la Turchia dall'Unione europea", ha detto un portavoce Ue.
Intanto, in Turchia la Confederazione Memur-Sen dei sindacati dei dipendenti pubblici, un'entità vicina al Partito islamista per la giustizia e lo sviluppo (Akp) del presidente Erdogan, ha indetto manifestazioni di protesta contro Parigi: "Mostrando caricature che insultano il nostro profeta negli edifici pubblici in Francia, l'islamofobia si intensifica e in un gioco di sporche ambizioni politiche", c'è scritto nell'appello alla protesta. L'aumento delle tensioni ha spinto le autorità francesi a chiedere ai concittadini di aumentare la vigilanza in un certo numero di Paesi a maggioranza musulmana.
Il Quai d'Orsay ha aggiornato tra ieri e oggi gli allarmi su Tanzania, Bahrein, Kuwait, Turchia, Indonesia, Bangladesh e Mauritania. L'Arabia Saudita si è unita al coro di condanna contro le caricature del profeta Maometto in Francia, ma non agli appelli per boicottare i prodotti francesi. Il ministero degli Esteri di Riad, in un comunicato, ha condannato tutti gli atti di terrorismo, con un chiaro riferimento alla decapitazione del professore francese che aveva mostrato in classe le caricature in una lezione sulla libertà di espressione.