Esteri

G20, disgelo tra occidente e Asia: Putin più isolato, ma Xi non lo scaricherà

Pechino abbandona la postura aggressiva e si mostra disponibile al dialogo. Anche con Meloni. Ma le formule di Bali consentono a Xi di non mollare Mosca

G20, attenzione a pensare che la Cina scaricherà la Russia: non è così

Anche da qui passa l'approvazione del comunicato finale dove è stata inserita la seguente formula: la "maggior parte" dei Paesi membri del G20 ha "condannato con forza la guerra in Ucraina" e tutti hanno convenuto che il conflitto "mina l'economia globale". Una formulazione abbastanza flessibile, che consente alla Cina (ma anche all'India e al Brasile) di mostrarsi volenterosi nel fare un passo nella direzione dell'occidente, ma anche dall'altro lato permette di non tagliare del tutto i ponti con Mosca. Sì, perché non si usa la parola "invasione" e perché se ne criticano gli effetti, non chi l'ha condotta. Questo significa che Pechino potrà continuare a modulare la sua retorica, addossando come fatto finora soprattutto su Stati Uniti e Nato la responsabilità della guerra.

Il presidente Xi Jinping ha attribuito la colpa della crisi globale di cibo ed energia a un “disturbo della cooperazione”. Ha affermato nel suo discorso di apertura del vertice del G20 di Bali fame ed energia delle sfide “più urgenti” del nostro tempo. “L’origine della crisi attuale non è la produzione e la domanda” ha dichiarato “ma un problema di catena di approvvigionamento”. Il leader cinese si è poi rivolto ai paesi ricchi, chiedendo loro di contenere l’aumento dei tassi di interesse che ricade sulle economie più deboli, già vessate dall’aumento dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia aggravato dall’invasione russa in Ucraina. 

Che sia una velata critica contro la Russia? In parte. Questo tuttavia non cambia la visione strategica di lungo periodo, ancora in linea con quella di Putin. Parlando con l’omologo russo Sergei Lavrorv, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha lodato la “razionalità e disponibilità” di Mosca dopo la parziale inversione a U sul possibile utilizzo di mezzi nucleari. Anche perché per Pechino mollare completamente Putin non è strategico. Avrebbe poco da guadagnare, visto che sa benissimo di essere nel mirino (e che probabilmente ci resterà a lungo) di Washington. Ma intanto, da Bali (complice forse anche la location balneare), è arrivato un parziale disgelo. Di questi tempi è già più di qualcosa.