Gaza, Turchia espelle ambasciatore Israele. Oltre 60 morti, anche una bimba
Sono circa 40mila i palestinesi che ieri hanno manifestato alla barriera di confine tra la Striscia di Gaza e Israele
M.O.: Ankara convoca ambasciatore di Israele e lo espelle
Il governo turco ha convocato l'ambasciatore di Israele ad Ankara e lo ha espulso. Il sito del quotidiano Haaretz scrive che l'ambasciatore Eitan Naeh e' stato convocato al ministero degli Esteri ad Ankara dove gli e' stato chiesto di lasciare il paese "a causa delle vittime" nelle proteste a Gaza. Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ieri aveva accusato Israele di "genocidio" e oggi il premier israeliano Benjamin Netanyahu gli ha risposto su Twitter. "Erdogan e' uno dei piu' grandi sostenitori di Hamas, quindi non c'e' dubbio che sia un esperto di terrore e massacri. Vorrei suggerirgli di non fare il moralista con noi", ha scritto su Twitter.
M.O.: muore bimba 8 mesi, aveva inalato gas lacrimogeni durante scontri
E' morta anche una bimba di appena otto mesi, perche' aveva inalato gas lacrimogeni durante la sanguinosa giornata di proteste palestinesi, lungo il confine tra Israele e la Striscia di Gaza, per l'inaugurazione lunedi' dell'ambasciata americana a Gerusalemme. Lo ha fatto sapere il ministero della Sanita' nella Striscia, confermando che almeno 58 manifestanti sono morti nelle proteste. Non e' chiaro quanto la bimba, che si chiamava Leila al-Ghandhour, e i suoi genitori fossero vicini alla barriera di sicurezza dove avvenivano gli scontri piu' violenti.
Gaza, Hamas fa appello a Intifada dopo gli scontri con Israele
Il movimento islamico di Hamas ha fatto un appello a una nuova Intifada per vendicare i 59 palestinesi che hanno perso la vita ieri in scontri con i soldati israeliani alla barriera di confine tra la Striscia di Gaza e lo Stato ebraico. ''La reazione naturale alla morte delle persone che stavano protestando pacificamente dovrebbe essere una Intifada araba e islamica'', ha detto il numero due di Hamas, Khalil al-Hayya.
''La risposta palestinese deve essere chiara a Gaza e in Cisgiordania. Non c'è altra scelta, se non mettere a fuoco e fiamme Gaza e la Cisgiordania in risposta di quello che è successo'', ha proseguito al-Hayya. "Hamas sta monitorando le manifestazioni e si erge come scudo per loro'' che protestano, ha aggiunto. Parlando da un accampamento al confine, Al-Hayya ha ricordato che le proteste di ieri coincidono con il ''crimine deplorevole di trasferire l'ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme''.
''Il nostro popolo ha risposto a questa nuova aggressione sionista-americana e hanno segnato con il loro sangue la mappa del ritorno'', ha dichiarato l'esponente di Hamas. Sono circa 40mila i palestinesi che ieri hanno manifestato alla barriera di confine tra la Striscia di Gaza e Israele, fino a quando alle 17 e 30 Hamas ha ordinato a tutti di tornare a casa. Oltre ai 59 morti, oltre 1.200 sono stati feriti e altri 1.200 sono stati intossicati dai gas lacrimogeni.