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Gb: Labour vira a sinistra, Jeremy Corbyn è il nuovo leader
LA SCHEDA/ Nato il 26 maggio del 1949, il nuovo leader del Labour e' parlamentare per il seggio di Islington North dal 1983. Pacifista convinto, piu' volte ha partecipato a eventi e manifestazioni pro-Palestina e a favore di altri popoli oppressi in giro per il mondo. Corbyn e' anche contrario alle politiche di austerity e, secondo molti analisti e commentatori, in cuor suo si opporrebbe anche all'Unione europea cosi' come e' concepita oggi, anche se sull'argomento ha piu' volte sviato le domande dei giornalisti. Il nuovo leader del Labour si e' sempre definito "socialista convinto". Negli anni Ottanta, piu' volte, e' stato interpellato dalla polizia durante o dopo le manifestazioni di protesta di fronte al parlamento, spesso legate al movimento pacifista mondiale. Contrario agli armamenti nucleari, Corbyn e' anche favorevole alla rinazionalizzazione di una parte dei servizi pubblici. Ha dalla sua anche un record: e' il parlamentare che ha sempre chiesto meno rimborsi per le spese sostenute alla Camera dei Comuni. "Sono molto parsimonioso", ha piu' volte detto spiegando il perche' di queste sue bassissime spese. Il suo ufficio nel quartiere di Islington e' in affitto e Corbyn paga la quota all'associazione di beneficenza e volontariato che ne e' proprietaria. Sua moglie, Laura Alvarez, commercia in caffe' equo e solidale e in passato Corbyn ha avuto anche una moglie cilena ma con cognome italiano, Claudia Bracchitta, dalla quale si e' separato nel 1999, secondo le cronache per alcuni dissidi legati al modello di educazione da imporre ai suoi figli. Corbyn e' contrario all'istruzione privata. |
Corbyn il rosso a capo del Labour. Il 66enne Jeremy Corbyn, parlamentare per il seggio londinese di Islington, è il nuovo leader del Labour britannico. L'annuncio è stato fatto poco prima di pranzo a una speciale conferenza del partito. Alle primarie hanno votato 423 mila persone su 554mila aventi diritto.
Corbyn, pacifista e vicino a Syriza e Podemos, succede così a Ed Miliband, che si era dimesso dopo il disastroso risultato del partito alle elezioni politiche dello scorso 7 maggio che avevano visto la riconferma del partito conservatore a Westminster.
Il nuovo leader del Labour incarna poco il politico tradizionale, un esponente di sinistra che divide il partito. Contro Corbyn nelle settimane scorse si erano pronunciati gli ex premier Tony Blair e Gordon Brown, preoccupati per un partito che rischia di virare troppo a sinistra. Il barbuto esponente anti-austerità, secondo gli analisti, raccoglie le preferenze di chi vuole dare una scossa ai laburisti britannici. Ma secondo un sondaggio pubblicato in esclusiva dall'Independent, per il 66% degli intervistati non sarebbe in grado di portare alla vittoria il partito nel voto del 2020.
I Tory hanno usato la crisi "per imporre un fardello sui poveri". E i migranti che stanno arrivando in massa in Europa "hanno bisogno di sostegno. Affrontiamo il problema in modo umano". sono state le parole del primo discorso di Jeremy Corbyn da nuovo leader del Labour. Dopo aver ringraziato gli altri partecipanti alle primarie, Corbyn ha inoltre detto che vuole rendere il Labour "piu' democratico".
Poi, ancora, l'austerity da ribaltare: "Dobbiamo affrontare il livello grottesco di disuguaglianza - ha aggiunto - e abbiamo bisogno di politiche economiche idonee a questo obiettivo". Nel pomeriggio si terra' una riunione fra tutti i dirigenti del Labour per capire quale sara' il futuro del partito, soprattutto dopo che nelle settimane scorse diversi ex leader, da Tony Blair a Gordon Brown, si erano scagliati contro il neoeletto capo dell'opposizione.
Dalla sinistra del partito viene anche il nuovo numero due, Tom Watson, classe 1967 e parlamentare per il seggio di West Bromwich East fin dal 2001. Molto amato dai sindacati, Watson si è scagliato più volte contro l'impero mediatico di Rupert Murdoch. Da qualche anno inoltre ha spinto le forze dell'ordine a indagare sul giro di pedofilia che ha interessato ambienti molto vicini al parlamento di Westminster nei decenni passati.
Ieri un duro attacco al Partito laburista è arrivato dal Primo ministro britannico David Cameron, che si è detto "esterrefatto" dalla campagna per la leadership del Labour e in particolare dalle sue proposte economiche. "Chiunque sia il vincitore, il Labour è un partito che ha completamente abbandonato il dibattito sulle idee e che non rappresenta più i lavoratori", aveva detto Cameron nel corso di una visita a Leeds, nel Nord dell'Inghilterra. "Il suo discorso estremista promette solamente più spese, più debiti e più tasse", ha aggiunto, affermando che i laburisti "costituiscono una minaccia per la sicurezza finanziaria di tutte le famiglie nel Regno Unito". Jeremy Corbyn, che condivide le idee dei greci di Syriza, vuole porre fine alla politica di austerità del governo, imporre più tasse ai più ricchi e rinazionalizzare alcune industrie come quella ferroviaria.