Esteri

Giappone: export affonda del 26,2% a giugno

Per il quarto mese consecutivo il made in Japan arretra a causa della crisi del coronavirus

L'export in Giappone affonda del 26,2% annuale giugno, più dell'atteso calo del 24,9%  e un po' meno del -28,3% di maggio.

Lo rileva il ministero delle Finanze. E' il quarto mese consecutivo che il made in Japan arretra a causa della crisi del coronavirus, che ha fatto precipitare l'economia nipponica nella sua peggiore recessione postbellica e ha sollevando lo spettro di una recessione globale più lunga e dolorosa del previsto. 

Giappone: export affonda del 26,2% a giugno

Le esportazioni giapponesi verso gli Stati Uniti si sono quasi dimezzate di nuovo a causa del crollo della domanda di auto e autocarri, mentre quelle verso la Cina sono rimaste deboli, indicando l'assenza di un forte motore di crescita per l'economia mondiale.     

Sebbene ora molti paesi abbiano iniziato a riaprire le loro economie, l'attesa di un rapido rimbalzo della domanda globale e quindi dell'economia nipponica, trainata dalle esportazioni sembra essere svanita, soprattutto a causa del persistere dell'emergenza sanitaria ed economica in grandi Paesi come gli Stati Uniti, il Brasile e l'India.   

Il Fondo monetario internazionale lo scorso mese ha previsto che il Pil globale si ridurrà del 4,9% quest'anno, contro una contrazione del 3,0% prevista ad aprile e ha stimato una ripresa più lenta nel 2021, con una crescita del 5,4% rispetto al +5,8% inizialmente stimato.   

"Per il momento è probabile che le esportazioni oscillino", ha dichiarato Takeshi Minami, capo economista del Norinchukin Research Institute, secondo il quale, "se la domanda interna ed esterna resterà debole per un periodo prolungato, la capacità di offerta potrebbe ridursi, innescando un'ondata di fallimenti e perdite di posti di lavoro nella seconda metà dell'anno fiscale".