Esteri
Guerra in Medio Oriente, altro che tregua. Lo 007 Mancini ad Affari: "Hamas sta scegliendo i nuovi capi, ecco chi sono"
Lo stratega di guerra analizza la situazione sulla striscia di Gaza dopo la cattura del leader dei miliziani
Guerra in Medio Oriente, lo 007 Marco Mancini analizza la situazione dopo la morte di Sinwar: "I vertici di Hamas si stanno riorganizzando, due i nomi in pole: ecco chi sono"
Marco Mancini analizza con Affaritaliani.it la situazione della guerra in Medio Oriente e lo fa con la competenza e la professionalità che per anni lo hanno portato ai vertici dei Servizi segreti italiani. "Altro che tregua, secondo me la fine delle ostilità è ben lontana".
Mancini, Netanyahu ha dichiarato che con la morte del capo di Hamas Sinwar la guerra può finire, concorda col leader israeliano?
"Mi piacerebbe poter dire di sì, ma dalle informazioni che ho il processo di pace è ancora lungo da venire. Anche per le contromosse che Hamas sta mettendo in campo".
Cioè?
"I vertici dei miliziani si sono riuniti proprio ieri e i dirigenti, in tutto una quarantina di uomini al vertice, stanno già trovando il sostituto di Sinwar. Ci sono due persone in pole, uno addirittura più estremista dell'ex leader che si chiama Fathi Hamadi e un secondo meno oltranzista di nome Khalel Mashaal. Questo a testimonianza che la fine delle ostilità è ancora lontana".
Che notizie ha della cattura di Sinwar?
"Le devo dire che dieci giorni fa avevo indicato proprio l'area di Rafah come quella in cui poteva nascondersi il leader di Hamas e così è stato".
Come l'ha saputo?
"In certi ambienti i rapporti restano anche quando le carriere o le missioni terminano...".
Ha dei dettagli sulla cattura?
"Iniziamo col dire che è stata una cattura fortuita. La zona di Gaza ha circa 800 km di tunnel sotterranei dove ci sono nascondigli, armi e dove sicuramente sono nascosti i 101 ostaggi di cui mi risulta che solo 55 sono in vita. Sinwar era uscito con due miliziani, aveva un cappello che copriva il volto fino all'altezza del naso e così gli altri due. Questo per evitare che i droni potessero riconoscere i suoi tratti biometrici e intercettarlo. La sua mini scorta, composta da Mamoud Hamdan e Hani Hamaidani, però, aveva dei fucili d'assalto AK47 e 8 mine pronte per esser lanciate e questo non è sfuggito all'occhio elettronico dei droni che hanno iniziato a sparare. I tre sono rimasti feriti e le truppe dell'IBF hanno potuto irrompere e catturare i prigionieri. Tutto questo accadeva mercoledì poco dopo le 17 italiane".
Ma come, la notizia è stata data solo ieri, perché questo ritardo nella comunicazione?
"Le truppe israeliane hanno dovuto appurare che si trattava di Sinwar e per farlo è stata necessaria la comparazione del Dna. Il match c'è stato poco dopo l'ora di pranzo".
Non le sembra strano che il leader di Hamas avesse solo due uomini di scorta?
"No, è stata una mossa scelta. Il suo predecessore fu intercettato proprio a causa della mega scorta di 20 uomini... Sinwar non era un ingenuo".
Ora che succederà?
"I dirigenti di Hamas nelle prossime ore potrebbero ufficializzare il nuovo capo e vedremo se passerà la linea dura o quella della mediazione. I due candidati ci sono. In ogni caso non credo che i tempi per una pace o una tregua siano vicini".
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