Esteri

Guerra in Ucraina: tensione alle stelle. Mosca: terza guerra mondiale vicina

Il ministro degli esteri russo, Lavrov: "La guerra con l'Occidente non è più ibrida, ma quasi reale"

Guerra Russia Ucraina, Ue: accordo politico per nuovi aiuti militari all'Ucraina

I 27 ministri degli Esteri Ue riuniti oggi a Bruxelles per il consiglio affari esteri hanno dato il via libera politico a una nuova tranche di aiuti militari all'Ucraina del valore di 500 milioni nel quadro delle risorse dello European Peace Facility. Lo fa sapere la presidenza di turno svedese. La decisione formale, sottolineando fonti diplomatiche, sarà invece presa da un prossimo Coreper (il comitato dei rappresentanti permanenti presso l'Ue).

Guerra Russia Ucraina, tank Leopard verso Kiev

La guerra in Ucraina è al suo 333esimo giorno: dopo giorni di indecisione, la Germania concede il suo benestare e apre all'invio dei carri armati all'Ucraina, annunciando che Berlino è pronta ad autorizzare la Polonia a fornirli a Kiev.

Immediata la reazione di Mosca: "La fornitura di armi offensive a Kiev porterebbe a un disastro globale". 

 

Rischio Terza Guerra Mondiale

Dmitrij  Medvedev, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Russia, ha dichiarato: "Il mondo si avvicina al rischio della Terza Guerra Mondiale di fronte ai preparativi di aggressione contro la Russia".

"L'operazione speciale che si sta compiendo in Ucraina è stata una misura forzata ed estrema, una risposta alla preparazione dell'aggressione da parte degli Stati Uniti d'America e dei suoi satelliti. È ovvio che il mondo si è avvicinato alla minaccia di una terza guerra mondiale per quello che è successo", ha affermato.

Intanto il ministro degli Esteri russo Lavrov è in visita in Sudafrica e, in conferenza stampa, ha detto alla stampa estera: "La guerra con l'Occidente non è più ibrida, ma quasi reale". 

Commenta la notizia dell'ok tedesco all'invio di tank a Kiev da parte di paesi terzi come la Polonia anche il Cremlino, attraverso le parole del portavoce di Putin, Dmitrij Peskov : "I Paesi europei che contribuiscono direttamente o indirettamente a inondare l'Ucraina di armi ne sono responsabili, e a pagare per questo pseudo-sostegno sarà il popolo ucraino". 

E continua: "Al momento non ci sono le condizioni per negoziati di pace, né de facto né de iure. Ascoltiamo le dichiarazioni di Kiev, conosciamo la giustificazione legale dell'impossibilità dei negoziati da parte del regime ucraino. Pertanto, possiamo de facto riconoscere una cosa: non ci sono condizioni perché ci siano tali negoziati", in risposta alla domanda se sia giunto il momento per colloqui di pace tra Russia e Ucraina. 

Parla anche il vice ministro degli Esteri russo, Sergeij Ryabkov: "Le armi inviate dai Paesi occidentali al regime di Kiev saranno sbriciolate dalle forze armate della Federazione Russa. Gli oppositori della Russia continuano ad alzare la posta in gioco, ma, come affermato con assoluta fermezza e fiducia da parte nostra più di una volta: gli obiettivi dell'operazione militare speciale saranno comunque raggiunti e tutto questo equipaggiamento militare che sta arrivando in Ucraina da varie fonti e in un flusso crescente, sarà letteralmente sbriciolato".

Zelensky: "I tank occidentali non risolvono il problema, ma motivano l'esercito"

"Fornire all'Ucraina decine di carri armati occidentali contro le migliaia che ha la Russia non risolve il problema, ma motiva l'esercito", ha dichiarato Zelensky. "Dal momento che l'esercito russo, che ha mille carri armati, è contro di noi, nessun paese risolve il problema decidendo di dare 10 carri armati, 20, 50. Fanno una cosa molto importante: motivano i nostri soldati a combattere per i propri valori. Perché dimostrano che il mondo intero è con noi".