Esteri
Guerra Russia-Ucraina, Draghi da Biden per seguire una linea suicida
"Historia magistra vitae" (Cicerone, De Oratore)
Dalla sterminata raccolta di Lezioni dedotte dalla conoscenza della Storia, eccone alcune, particolarmente significative per tentare di rispondere alla nostra domanda:
Mentire riguardo al futuro, produce la storia (Umberto Eco).
I Generali non sanno che le battaglie le vincono gli storici (Leo Longanesi)
Quante volte s'è vista condannare la verità! È triste ma purtroppo vero che l'uomo non impara niente dalla storia. (Carl Gustav Jung)
L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la scuola insegna, ma non ha scolari. (Antonio Gramsci)
Il fatto che gli uomini non imparino molto dalle lezioni della storia, è l'insegnamento più importante che la storia può offrire (Aldous Huxely)
Tutto ciò che l'uomo ha imparato dagli insegnamenti della storia, è che dalla storia l'uomo non ha imparato niente (G.W. Friedrich Hegel)
Dall'intersezione degli insiemi di verità insite nelle affermazioni di questi illustri e coltissimi personaggi, sintesi di centinaia di deduzioni analoghe, si deduce che Jung, Gramsci, Huxely ed Hegel concordano, insieme a tantissimi altri, nel dedurre l'inutilità delle conoscenze dei ricorsi storici, per migliorare il comportamento del genere umano. La nostra natura bellicosa e i meccanismi che scattano nella perenne guerra per l'esistenza prima, per migliorarla ora, ci costringerebbero a un destino descritto in modo esemplare, dalla mitologia greca, con la punizione inflitta da Zeus a Sisifo, costretto alla perenne fatica di raggiungere la vetta di un monte spingendo un pesantissimo macigno, per poi vederlo precipitare a valle, per ricominciare di nuovo il ciclo.
Ma la fertilissima fantasia dei creatori dei miti greci, che arrivò a creare dei guerrieri che non morivano mai (neanche in battaglia), inventati i fulmini con cui Giove uccideva gli uomini, non poteva inventare le idee di armi simili a quelle che, se usate adesso, farebbero cessare giochi e fatiche esaltanti di Sisifo. Ribadisco la mia convinzione-auspicio che nessun disperato possa premere i famosi bottoni finali e che in Ucraina si dovrà arrivare a imitare i dalmati italiani e dalmati croati. O deve prevalere la rassegnazione all'odio razziale (?) tra russi e ucraini, basato su raffinate analisi ematologiche, tipo quelle da usarsi per vedere se in un individuo scorre o non scorre sangue ebraico?
Finisco con le conclusioni di non storici, ma di Maestri (professori) in base alla loro esperienza sia da studenti, che da insegnanti, per poi farne una traslazione alla Maestra Storia. L' esperienza da studenti, dall'asilo a fine università: Si notano sempre ragazzi che dedicano pochissimo tempo allo studio, avendo però il massimo rendimento. Altri, la grande maggioranza, senza infamia e senza lode. Infine una minoranza, refrattaria allo studio. Al liceo si incontravano ragazzi che impiegavano 10 anni a fare i 5 di liceo! Era una bella cosa? Personalmente ne ricordo uno che, rinviato a settembre per una sola materia orale (chimica) e con 5, a settembre fu respinto con 4. L'anno successivo rinviato sempre a chimica e con 4, a settembre fu respinto con 3. Non potendo ripetere ancora una volta, dovette andare in una scuola privata e pagare di tasca sua. Era un bel metodo? Per carità! Ma neanche quello di adesso è bello e la Meloni vuole peggiorarlo, per fare la simpatica col PD.
Esperienza da docenti in corsi di laurea tipo Fisica, Chimica, Medicina, Accademia Militare: un 10% di studenti che potrebbero fare a meno, e spesso ne fa a meno in assenza di obbligo, di seguire le lezioni, un 80 %. senza infamia e senza lode, che seguono le lezioni, prendono appunti, registrano, studiano tantissimo. Il restante 10% è fatto di "caproni" che tendono a imparare a memoria e che "vanno in barca, dando i numeri" di fronte a una domanda fatta e rifatta, ma appena modificata nella formulazione.
Conclusione per estensione: La storia è maestra di vita, ma in una classe col 10% di alunni saggi che potrebbero anche fare a meno dei suoi insegnamenti, l'80 % di studenti nell'aurea mediocritas, che segue e capisce a corrente alternata e del restante 10% di assoluti e irrecuperabili caproni. Quando un caprone va al potere, son dolori. Che ne può capire, un caprone, di insegnamenti della storia? Figuriamoci poi se, come nel nostro caso attuale di capre e caproni al governo, ce n'è in abbondanza!
La fortuna della pericolosissima età in cui siamo entrati, sta proprio nella sua estrema pericolosità: ultimi o primi della classe al comando, l'importante è che siano sani di mente, consapevoli che la celebre considerazione di Einstein, ripetuta in tutto il mondo da quando la disse per la prima volta, ora sappiamo che è stata tra le sue affermazioni errate. Perché ora noi sappiamo, salvo particolari miglioramenti sempre apportabili, con quali armi si combatterebbe una vera terza guerra mondiale. E sappiamo pure che sarebbe l'ultima. Poi, tutto lo spazio per le guerre, a scarafaggi, scorpioni e formiche.