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Ucraina, dalla Crimea all'invasione russa del 2022: la storia della guerra
Dalle rivolte del 2014 alla Crimea, dalle proteste di piazza fino all'invasione russa del febbraio 2022: ecco come sono cambiati i rapporti Kiev-Mosca negli ultimi 11 anni

Ucraina-Russia, dalla Crimea alla guerra. La storia
I problemi tra Russia ed Ucraina, secondo molti, risalgono a ben prima del 24 febbraio 2022, giorno in cui i carri armati di Mosca hanno superato i confini e sono entrati nel paese confinante. Un'invasione che doveva essere di breve durata, ma che si è trasformata in un conflitto che va avanti da oltre tre anni.
Il 2014, la Crimea e le proteste di piazza
Nel febbraio 2014 scoppiò in Ucraina un moto di proteste del popolo di piazza, noto come "Rivoluzione di Maidan" che portò alla destituzione del presidente filo-russo Viktor Janukovic (che fuggì a Mosca) e all'organizzazione di nuove elezioni per la costruzione di un governo democraticamente eletto. Venne abolita la legge che faceva del russo la lingua nazionale e venne ripristinata la Costituzione del 2004. La rivoluzione fu costellata di violenze da parte della polizia e dell'esercito ucraino che arrivò anche a sparare contro la folla. Il bilancio racconta di oltre 100 morti.
Poche settimane dopo scoppiarono in Crimea delle proteste di manifestanti filo-russi. A questi si unirono centinaia di soldati dell'esercito russo, senza stemmi e simboli del paese di Mosca, che presero il controllo della regione. A marzo venne indetto un referendum che vide la vittoria di chi era favorevole all'annessione della regione alla Russia. Mosca dichiarò annessa la regione una settimana dopo malgrado le Nazioni Unite dichiararono nullo ed illegittimo il referendum.
Un mese dopo scoppiarono manifestazioni analoghe, sempre filo-russe, nel Donbass. Qui però l'esercito di Kiev intervenne con forza e ne scaturì un conflitto che costò la vita a migliaia di uomini e che non si riuscì a fermare nemmeno due accordi, due tregue sottoscritte anche in presenza di paesi terzi. Lo stop alle armi infatti durò in entrambi i casi per pochi giorni e si andò avanti con violenze ed attacchi reciproci fino al 2021.
L'invasione della Russia del 2022
Vladimir Putin a fine 2021 ripropose con forza la problematica del Donbass e, soprattutto, fece di tutto per opporsi all'ingresso dell'Ucraina nell'Unione Europea e soprattutto nella Nato, cose che il governo del Presidente ucraino Volodimir Zelensky, chiedeva a gran voce. Tra novembre e dicembre i generali russi schierarono migliaia e migliaia di uomini e mezzi al confine est ed al confine nord, dove si trova la Bielorussia, fedele alleata di Mosca. Un dispiegamento di forze tale da preoccupare l'Occidente, l'Europa e la Nato.
Per settimane nel pieno di una tensione elevatissima Putin dichiarò più volte di non aver intenzione di attaccare l'Ucraina e più volte si cercò di trovare un accordo, ma tutte le trattative fallirono.
La mattina del 24 febbraio 2022, all'alba, le colonne di mezzi pesanti, carri armati, blindati e mezzi di appoggio, dell'esercito di Mosca entrarono in Ucraina. In contemporanea forze d'assalto venivano trasportate con aerei ed elicotteri attorno a Kiev.
In poche ore decine di migliaia di soldati dell'Armata Rossa cominciarono a conquistare terreno, senza trovare opposizione. Missili a lungo raggio colpirono i centri di comunicazione dell'Ucraina. I paracadutisti riuscirono a prendere il controllo dell'aeroporto internazionale. La capitolazione di Kiev, presidiata da centinaia di giornalisti di tutto il mondo, sembrava solo una questione di ore.
La resistenza del popolo e dell'esercito di Kiev però prese di sorpresa i russi costretti a fermarsi nella periferia della capitale ucraina. Ed il primo assalto venne fermato con i russi costretti a retrocedere.
Il sostegno europeo a Zelensky
I leader della Nato si schierarono al fianco del presidente Zelensky con la fornitura di armi, munizioni, sistemi di intelligence e comunicazione. Quella che doveva essere una operazione lampo si trasformò così in una lunga e vera guerra. Non solo. I paesi occidentali decisero pesanti sanzioni commerciali contro la Russia che rispose con lo stop al gas verso la Ue.
Resteranno nella memoria il massacro dei civili di Bucha da parte dei russi e la resistenza del Battaglione Azov (unità d'elité dell'esercito di Kiev) nell'acciaieria di Mariupol. I russi, decisamente superiori in uomini e mezzi, sono riusciti negli anni a conquistare gran parte del Donbass ed altre zone per circa il 15% del territorio ucraino. Da parte sua l'Ucraina ha ottenuto vittorie importanti ad esempio contro la flotta russa nel Mar Nero, su tutte l'affondamento della nave ammiraglia, il Moskva, e l'invasione a fine 2024 della regione in territorio russo del Kursk. Incerto il numero delle vittime ma molte organizzazioni internazionali parlano di oltre un milione di soldati e circa 200 mila civili.
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