Esteri

Gas, Draghi punta tutto su Algeria e Africa. Ma il continente parla già russo

Verso un accordo per l'ulteriore aumento delle forniture da Algeri, che stringe i rapporti con Mosca. E la presenza russa crea incognite in tutto il continente

Gas e accordi, il presidente dell'Algeria in Italia da Draghi

L'Algeria è il secondo fornitore energetico dell'Italia e ha per questo un'importanza strategica per il Paese. Recentemente, lo Stato nordafricano ha dato disponibilità per fornire all'Italia gas aggiuntivo nel breve, medio e lungo termine. Come riporta Agenzia Nova, dovrebbe arrivare una dichiarazione congiunta del ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, e dell'omologo algerino, Ramtane Lamamra, in cui le due parti si impegnano a rafforzare la cooperazione economica in vista del vertice intergovernativo del 18 e 19 luglio.

Significativo il fatto che, nel frattempo, l'Algeria stia stringedo rapporti molto forti anche con la Russia. Algeri e Mosca hanno alle spalle una lunga cooperazione, che non è stata diminuita dalla guerra in Ucraina. Ad aprile Mosca ha ospitato un incontro tra il direttore generale della documentazione e della sicurezza estera dell'Algeria, Noureddine Makri, e il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev, una delle figure più influenti del Cremlino. Anzi, oltre alle cooperazione commerciale il Cremlino ha fatto sapere che in autunno sono in programma esercitazioni militari congiunte tra i due eserciti. Secondo Mosca, le nuove manovre si svolgeranno nella base di Hammaguir, situata nella provincia algerina di Béchar, vicino al confine con il Marocco e a 700 chilometri da Melilla. Proprio mentre le tensioni tra Algeria e Marocco sono in aumento.

Non si tratta di un caso isolato. Spesso l'Italia e l'Europa cercano di approfondire rapporti con paesi che hanno profondi legami con la Russia, senza contare l'instabilità di alcuni teatri dovuti anche alle manovre di Mosca. Si guarda per esempio alla Libia, che viene considerata ancora largamente instabile dopo il fallimento delle elezioni presidenziali cancellate lo scorso dicembre e non ancora riprogrammate. Non è un mistero che Vladimir Putin abbia appoggiato a lungo il generale Haftar.