Esteri
Gas, Draghi punta tutto su Algeria e Africa. Ma il continente parla già russo

Verso un accordo per l'ulteriore aumento delle forniture da Algeri, che stringe i rapporti con Mosca. E la presenza russa crea incognite in tutto il continente
Libia? Ancora instabile. Per non parlare del Sahel, dove i governi sono sempre più filorussi
Ma ci sono perplessità generali sulle capacità energetiche di questi paesi. "La Libia è in grado di compensare solo una piccola parte delle forniture di petrolio della Russia destinate all'Europa, anche in caso di uno sviluppo di tutti i suoi giacimenti" ha affermato ad Agenzia Nova il ministro del Petrolio del Governo di unità nazionale della Libia (Gun) con sede a Tripoli, Mohamed Aoun. "Se tutti i giacimenti petroliferi fossero sviluppati per produrre alla piena capacità, operazione che richiederebbe dai tre ai sette anni, solo una piccola parte della produzione russa potrà essere compensata da quella libica", ha dichiarato Aoun.
Netto raffreddamento degli entusiasmi. Non l'unico. L'instabilità politica e gli attacchi dei jihadisti si sono intensificati negli ultimi mesi in diverse aree dell'Africa che sarebbero interessate dal piano energetico, dal Sahel alla costa orientale. E molti di questi paesi stanno rompendo rapporti con l'Europa e gli storici colonizzatori francesi per rivolgersi alla Russia.
Nelle scorse settimane, per esempio, è stato firmato, un accordo di cooperazione militare tra Russia e Camerun. Siglato in tutto segreto è venuto alla ribalta delle cronache in questi giorni e sta già creando parecchie perplessità. Sullo sfondo, infatti, aleggia il fantasma della compagnia di mercenari russi Wagner. Il testo dell'accordo – firmato dal ministro della Difesa di Yaoundé, Joseph Beti Assomo e dal suo omologo russo, Serguei Choigou – prevede che si proceda allo scambio di opinioni e informazioni in materia di politica di difesa e sicurezza internazionale, lo sviluppo delle relazioni in ambito dell’addestramento congiunto e dell’addestramento di truppe di ingegneria, istruzione, medicina e topografia militare.
La Russia è da tempo già radicata anche in Mali. Nelle scorse settimane la cattura di un membro della compagnia Wagner in Mali da parte di una formazione jihadista, il Gruppo di supporto per l'Islam e i musulmani, certificherebbe la presenza dei mercenari di Mosca in questo paese africano. L'esercito francese, inoltre, nei giorni scorsi, aveva affermato di aver filmato alcuni mercenari russi mentre seppellivano corpi all'esterno della base maliana di Gossi: le immagini mostrano quelli che sembrano essere soldati bianchi che ricoprono i corpi di sabbia.
La presenza russa si spinge anche nel cuore dell'Africa. In particolare nella Repubblica Centrafricana, paese già dilaniato da una lunga serie di conflitti interni. E' qui che la presenza russa in Africa si fa più evidente. A proposito di risorse naturali, la Russia partecipa a progetti di estrazione anche in altri paesi africani come per esempio Sudafrica, Guinea e Zimbabwe. L'Europa e l'Italia guardano all'Africa, ma l'Africa ha gli occhi sulla Russia già da diverso tempo. E il suo gas potrebbe non bastare.
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