Esteri

I vandali di Cambridge: storia oltraggiata doppiamente nell'estetica e nella sostanza

di Lapo Mazza Fontana

Gli attivisti di Palestine Action distruggono il ritratto di Lord Balfour. Osceni vandalismi giustificati da certa sinistra pseudointellettuale

I vandali di Cambridge: la Storia oltraggiata doppiamente nella estetica e nella sostanza

Trinity College di Cambridge: il dipinto che ritrae Lord Balfour, dipinto nel 1914 da Philip Alexius de Laszlo, è stato prima imbrattato direttamente sulla tela (priva di protezioni, non essendo in un museo) con uno spray rosso, e poi aperto in più punti con un taglierino, presumibilmente da una attivista di una organizzazione a nome "Palestine Action", che ha rivendicato il gesto e pubblicato il video dello scempio sui Social media. Il gruppuscolo criminale rivendica, in pieno delirio di ignoranza crassa, la presunta pregressa colpevolezza di Lord Balfour per la creazione dello Stato di Israele, e quindi per la attuale "pulizia etnica" contro i palestinesi, nonché per il colonialismo britannico che avrebbe poi preparato e ceduto il posto al colonialismo ebraico, oltre ovviamente a condannare l'attuale appoggio del governo britannico a Israele. 

La Polizia di Cambridge ha dichiarato che le indagini sono in corso e che non sono ancora stati effettuati arresti. 

Oliver Dowden, Deputy Prime Minister del governo Sunak, ha dichiarato che tale atto idiota deve ora fronteggiare la piena forza della legge. 

Arthur James Balfour, 1o conte di Balfour, fu ex primo ministro e ministro degli esteri della corona inglese durante la Grande guerra, reso relativamente celebre dalla omonima dichiarazione, ovvero una lettera ufficiale di intenti al barone Lionel Walter Rothschild, esponente di spicco della comunità ebraica inglese e del movimento sionista internazionale, dove si affrontava il tema del passaggio di consegne dei territori conquistati dall'Impero britannico ai danni dell'Impero Ottomano sul finire della Prima guerra mondiale. 

La lettera/dichiarazione affermava nell'incipit una "dichiarazione di simpatia per le aspirazioni sioniste ebraiche" ed era frutto di una riunione di gabinetto del 31 ottobre 1917. Tale lettera poi fu allegata al Trattato di Sèvres del 1920, ovvero il trattato di pace tra le potenze vincitrici della Grande Guerra, principalmente Impero britannico, Francia e Italia, ma anche Grecia e Giappone, con lo sconfitto Impero Ottomano, già alleato della Germania, anche se mai di fatto ratificato in Turchia e quindi sostituito dal Trattato di Losanna del 1923. La Palestina veniva quindi assegnata al controllo inglese, che avrebbe dopo la Seconda guerra mondiale passato le consegne al neonato Stato d'Israele.

Ovviamente i vandali infami che hanno brutalizzato il dipinto di Lord Balfour sono, come tutti i vandali, dei delinquenti analfabeti: infatti la "Dichiarazione Balfour" fu, al contrario delle dementi allegazioni dei vigliacchi dotati di spray e taglierino, un documento comprovante la lungimiranza di Balfour e del governo di David Lloyd George, che per tempo non solo compresero la importanza della cosiddetta "questione ebraica", ma anche la esigenza proprio di tutelare i residenti palestinesi, in un connubio che, inquadrato nel suo tempo, era estremamente progressista e segnatamente piuttosto lontano dall'essere forzatamente conflittuale, e che anzi offriva anche prospettive di crescita per un'area considerata relativamente improduttiva e poco sviluppata. Purtroppo gli sviluppi successivi, soprattutto durante gli anni trenta del secolo ventesimo, portarono presto ad una cattiva gestione e ad una degenerazione del problema della convivenza tra le due diverse etnie e ad una invasione sostanzialmente violenta che trascinerà la Palestina nei settant'anni di guerra arrivati fino a noi. 

La lettera a Lord Rothschild del 2 novembre 1917 infatti recitava letteralmente:

"Il governo di Sua Maestà vede con favore lo stabilimento in Palestina di una casa nazionale per il popolo ebraico, ed userà i migliori sforzi per facilitare il raggiungimento di tale obiettivo, essendo chiaramente inteso che niente debba essere fatto che pregiudichi i diritti civili e religiosi delle esistenti comunità non-ebree in Palestina, o i diritti e lo status politico goduto dagli ebrei in qualsiasi altro Stato."

Ora, al di là del farfugliamento idiotico dei mentecatti squarciatori di quadri, ciò che è accaduto è che questi banditi hanno danneggiato un quadro di grande pregio oltre che di inestimabile valore storico, con un gesto schifoso basato oltremodo sulla inettitudine persino alla decrittazione di nove righe di numero, quindi quadruplamente infami; per aver vandalizzato una opera d'arte, per aver operato un gesto woke/cancel da canaglie quali sono in genere costoro, per aver sbagliato pure personaggio da deprecare e per incapacità minima di comprensione di testo scritto, per aver ribaltato la realtà storica, per la codardia di sfogare la propria rabbia (in special modo se più che giustificata dagli oggettivi crimini di guerra che Israele sta compiendo ai danni dei palestinesi) non solo sull'obiettivo sbagliato, ma soprattutto su un oggetto di valore, ma di per sé indifeso. Facile accoltellare un quadro appeso ad una parete: azioni più da uomini costoro non sanno cosa siano neanche dipinte, appunto. 

Ma il disgusto per tali vili degenerazioni mentali va, e non dispiace dirlo nonostante le buone intenzioni, riversato anche sui mandanti morali di tali porcherie, ovvero i plurimarcescenti wokisti/cancellisti, tra cui anche molti sedicentissimi appartenenti a pseudocomunità scolastiche ed universitarie e del sedicente mondo pseudoculturale, in Inghilterra e nel resto d'Europa, Italia compresa ovviamente. 

Quante volte abbiamo sentito persino professorelli di grido sminuire la portata delinquenziale di analoghi attacchi a statue, edifici, quadri, solo perché i danni riportati erano di minore entità? Quando si diceva loro che era solo questione di tempo perché qualche deficiente o mitomane passasse a vandalismi più pesanti costoro si sperticavano in difese dei poveri giovani ben più brutalizzati dal cambiamento climatico, dal razzismo, dal suprematismo bianco, dal sessismo maschilista, dalla discriminazione degli omosessuali, e da altre mille sante istanze, svilite viceversa dall'uso di atti vandalici. Li abbiamo sentiti i finti professoroni dire "eh ma sennò non vengono ascoltati e si sentono trascurati ed esclusi come generazione" dipingendo il quadro di un giustificazionismo modaiolo da baraccone. In fondo che cos'è il restauro o addirittura la perdita di una tela dipinta rispetto alla tragedia del popolo palestinese? Ce ne son perfino fin troppi di vecchi quadri appesi alle pareti dei bei palazzi europei, costruiti pure sullo sfruttamento delle popolazioni mondiali assoggettate e pure "colorate" oltre che sul perfido colonialismo assetato di denaro e sangue, no? 

Vagli a rispiegare per la milionesima volta a questi deprivati sinapticamente che ogni singola vestigia del passato ci consente la comprensione del medesimo, oltre che quindi del presente e in parte del futuro, che si vorrebbe migliore, quindi più colto invece che più ignorante. Ti diranno che sei un vecchio nostalgico di un passato che non è più e che esso stesso deve "stare al passo coi tempi". Passo coi tempi che incidentalmente sono tempi che fanno vomitare esattamente perché non si sono aperti i libri che ne spiegano la sequenza storica. 

Di conseguenza ci si chiede: autore/autrice materiale del lurido gesto e mandanti diretti saranno probabilmente puniti a rigore di norma sacerrima, ma i mandanti indiretti? Seppure protetti dall'altrettanto sacro diritto di parola, non sarebbero però almeno da additare alla pubblica gogna, per manifesta scemenza, almeno? 

Usque tandem? Dobbiamo aspettare che un pazzo dia fuoco ad una Madonna rinascimentale o a picconare altre dita e gambe di statue greco-romane, nel nome dello sterminio dei leoni del Nordafrica deportati a Roma per i giochi circensi al Colosseo e quindi responsabili primigeni del Climate change per modificazione ambientale e persino inquinamento dei mari per scarichi di residui di metalli pesanti dovuti alla lavorazione delle armi per legioni e per i gladiatori modello Massimo Decimo Meridio con Russell Crowe? 

Qualche volta la nostalgia per quei leoni che si mangiavano i rei di crimini contro lo Stato, e quindi contro la collettività, si fa decisamente struggente