Esteri

Il Patriarca Kirill faceva parte del Kgb. Religioso russo, un passato da spia

Due settimanali svizzeri pubblicano le carte declassificate dell'archivio federale e smascherano il fedelissimo di Putin. Il suo nome in codice era "Mikhailov"

Guerra Russia Ucraina, il passato scomodo del patriarca Kirill

La guerra in Ucraina va avanti ormai da un anno senza sosta. Putin non intende trattare con Zelensky e viceversa e il conflitto si inasprisce sempre di più. Tra i possibili mediatori per far terminare la contesa nei mesi scorsi si erano fatti i nomi di Papa Francesco e del Patriarca degli ortodossi Kirill. Ma adesso, da quanto emerge da carte segrete svizzere, il fedelissimo di Putin non sembra più essere una persona sopra le parti come voleva far credere, ma il suo schieramento in favore del presidente russo è venuto chiaramente alla luce. Che il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill, - si legge su Repubblica - schierato a fianco del presidente Vladimir Putin dopo l'invasione russa dell'Ucraina, fosse stato un agente del Kgb si era sospettato per anni in Russia. Adesso un'inchiesta minuziosa dei domenicali elvetici Le Matin Dimanche e Sonntags Zeitung ricostruisce la sua militanza grazie a fascicoli declassificati dei servizi segreti svizzeri riemersi dall'Archivio federale svizzero.

Non solo - riporta il Fatto Quotidiano - uno dei vertici della chiesa Ortodossa russa, il patriarca Kirill, oggi strenuo sostenitore del presidente russo Vladimir Putin e dell’invasione dell’Ucraina, negli Anni 70 è stato al servizio del Kgb, i servizi segreti sovietici, nel corso di un suo soggiorno in Svizzera. I due giornali elvetici citano come fonte alcuni archivi declassificati della polizia federale secondo i quali "Monsignor Kirill", come viene chiamato in questo documento, appartiene al Kgb. Kirill viveva a Ginevra per rappresentare ufficialmente il Patriarcato di Mosca al Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec). La sua missione, il cui nome in codice era "Mikhailov", era anche quella di influenzare quell’organismo. Negli Anni 70 e 80 l’obiettivo dei sovietici era di portare l’istituzione ginevrina a denunciare gli Stati Uniti e i suoi alleati.