Esteri
India: evacuate migliaia di persone per l’uragano Amphan nel Golfo del Bengala

L’india evacua migliaia di persone dalle coste orientali, mentre uno studio afferma che con il riscaldamento globale aumentano forza e frequenza dei tifoni
L'India ha iniziato a evacuare milioni di persone lungo la sua costa orientale in vista di una tempesta ciclonica nel Golfo del Bengala, che dovrebbe colpire mercoledì il Bangladesh e gli stati indiani del Bengala Occidentale e dell'Orissa.
Più di 20 squadre di soccorso sono già state schierate e molte altre sono in attesa, per gestire un’emergenza che amplifica quella già in atto a causa del coronavirus, che ha provocato lo spostamento di migliaia di lavoratori dalle città ai villaggi. E proprio il Bengala Occidentale e l'Orissa sono tra gli stati che stanno vedendo tornare un maggior numero di persone.
L’Orissa ha ora cancellato i treni che dovevano arrivare tra il 18 e il 20 maggio, e alcuni funzionari distrettuali hanno vietato l'ingresso nelle loro regioni, chiedendo allo stato di farsi carico dei migranti.
L'evacuazione dovrebbe continuare fino alla mattina del 20 maggio, ma la situazione è aggravata dal fatto che i rifugi anticiclone usati solitamente, come scuole e altre edifici, sono ora impiegati per ospitare cittadini e sfollati in applicazione alle norme anticontagio.
Amphan sarebbe la prima super tempesta ciclonica nel Golfo del Bengala dopo il super ciclone del 1999, che colpì la costa dell'Orissa uccidendo oltre 9000 persone.
Il dipartimento meteorologico indiano ha emesso un "allarme giallo" per la regione, avvisando i pescatori di non "avventurarsi nella baia meridionale del Bengala nelle prossime 24 ore e nella baia settentrionale del Bengala dal 18 al 20 maggio".
Il dipartimento meteorologico ha affermato che la tempesta probabilmente si sposterà nella baia nord-occidentale del Bengala e attraverserà le coste del Bengala Occidentale e del Bangladesh da mezzogiorno, ora locale, del 20 maggio, come una "tempesta ciclonica molto potente". Ha anche messo in guardia dalle forti mareggiate che potrebbero inondare le zone costiere.
La notizia arriva in concomitanza con i dati diffusi dalla National Academy of Sciences, secondo cui la probabilità che si sviluppino uragani di categoria 3, 4 e 5, nel mondo, sta aumentando a causa del riscaldamento globale provocato dall’uomo.
Lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori della National Oceanic and Atmospher Administration e dall'Università del Wisconsin, si basa su ricerche precedenti che hanno trovato una tendenza, sebbene non statisticamente robusta, nei cicloni tropicali più forti scatenatisi negli ultimi anni. Tuttavia, le scoperte sono coerenti con ciò che gli scienziati si aspettano che accada col surriscaldamento globale, dato che gli uragani prendono la loro energia dalle acque oceaniche calde e dal vapore acqueo nell'aria, tra gli altri fattori.
Lo studio rileva un aumento globale di circa l'8% per decennio della probabilità che un dato ciclone tropicale diventi una tempesta di categoria 3 o maggiore.
Con i potenti uragani in aumento, ci si può aspettare che i costi dei danni, in termini economici e di perdite di vite umane, salgano esponenzialmente. Per esempio, secondo il meteorologo James B. Elsner della Florida State University, che non è stato coinvolto nello studio, "il potere distruttivo degli uragani negli Stati Uniti, in termini di costi e di danni fisici, è aumentata nel tempo del 10% per ogni aumento di 5 mph della velocità del vento".