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Iran, la Nobel Mohammadi inizia il digiuno: spina nel fianco del regime

di Redazione Esteri

L'attivista 50enne ha comunicato dal carcere di Evin di aver intrapreso il digiuno come forma di protesta contro le cure mediche che le vengono negate

Iran, l'attivista Nobel per la Pace sceglie il digiuno per protestare contro le cure mediche negate

Dopo essersi vista negare il diritto alle cure, la premio Nobel per la Pace, Narges Mohammadi, ha deciso di dare avvio allo sciopero della fame nel carcere di Evin, dove è detenuta da circa due anni. La 50enne attivista è stata insignita quest'anno del prestigioso riconoscimento internazionale per la sua lotta contro l'oppressione delle donne in Iran e per la promozione dei diritti umani.

Ed è proprio coerentemente con quella lotta che Mohammadi si è rifutata di indossare l'hijab, come condizione imprescindibile posta dal governo irananiano per essere trasferita in una struttura ospedaliera e ricevere cure adeguate alle sue gravi patologie. 

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La premio Nobel ha comunicato la sua scelta attraverso un messaggio dalla prigione, in cui ha informato la sua famiglia di aver iniziato lo sciopero della fame diverse ore fa. "Siamo preoccupati per le sue condizioni fisiche e la salute", ha fatto sapere la famiglia in una nota. L'attivista premio Nobel, detenuta nella prigione di Evin, protesta contro le limitazioni alle cure mediche per lei e gli altri detenuti e l'obbligo per le donne di indossare il velo nella Repubblica islamica.

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