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Dublino, clima da guerra civile con accoltellamenti e assedi anti migranti

di Redazione Esteri

Dall'Irlanda arriva un potenziale (e inquietante) spaccato sul futuro dell'Europa

Irlanda, attacco fuori dalla scuola elementare: esplodono le proteste anti migranti

Prima un accoltellamento di gruppo fuori da una scuola elementare, poi le proteste di massa contro i migranti. Con una situazione definita come al momento "fuori controllo" e con potenziali devastanti conseguenze. Dublino è in stato di assedio, quasi da guerra civile. Per i pessimisti, un anticipo di quello che potrebbe diventare il futuro dell'Europa scossa da tensioni sociali interne sempre più forti, acuite probabilmente anche dagli ultimi eventi politici e militari.

I media parlano apertamente di "scontri razziali", anche se le autorità stanno cercando con scarso successo di contenere la crisi nell'alveo degli incidenti tra fazioni politiche contrapposte. Che cosa è successo? Prima c'è stato un attacco fuori da una scuola elementare del centro-nord della capitale dell'Irlanda, con tre bambini rimasti feriti. Una di loro, di 5 anni, risulta essere grave. Altri due bambini e due adulti - una donna e il presunto autore dell'attacco - sono ricoverati in ospedale.

La Gaelscoil Choláiste Mhuire è una scuola elementare di lingua irlandese con 172 alunni che ha sede in un edificio di quattro piani a Parnell Square, un'arteria trafficata nel centro nord di Dublino. L'attacco sarebbe avvenuto mentre gli alunni uscivano dalla scuola. Un testimone, Siobhan Kearney, ha raccontato a RTÉ che i presenti hanno disarmato un uomo e lo hanno immobilizzato a terra, mentre alcuni lo hanno preso a calci. "La gente cercava di attaccare l'uomo. Così io e una signora americana abbiamo formato un cerchio intorno a lui dicendo che avremmo aspettato i poliziotti".

Le voci sulla nazionalità dell'autore dell'attacco scatenano la rivolta

La polizia ha descritto l'aggressore solo come "un uomo sulla cinquantina", ma le voci che si sono diffuse immediatamente sui social media e da alcune testimonianze hanno contribuito ad alimentare i disordini, visto che in molti ritengono si tratti di un immigrato extraeuropeo. Il sovrintendente Liam Geraghty ha dichiarato che gli agenti stavano mantenendo una mente aperta in termini di indagini, ma erano "convinti che non ci fosse alcun legame con il terrorismo". Tuttavia, in una conferenza stampa serale Harris ha dichiarato: "Non ho mai escluso alcun possibile movente per questo attacco... tutte le linee di indagine sono aperte per determinare il movente".

Il capo della polizia, Drew Harris, ha accusato una "fazione completamente folle fomentata da un'ideologia di estrema destra" e ha messo in guardia contro la "disinformazione". Ma nella notte una folla inferocita a messo a ferro e fuoco la città. Con tanto di irruzione nei negozi e saccheggi in una delle principali vie dello shopping della città. Alcuni manifestanti portavano cartelli con la scritta "Irish Lives Matter" e sventolavano bandiere irlandesi in un quartiere che ospita una grande comunità di immigrati.

Ci sono stati scontri con la polizia antisommossa mentre alcuni manifestanti hanno lanciato razzi e fuochi d'artificio, mentre altri hanno afferrato sedie e sgabelli da bar e ristoranti. Un cordone di polizia è stato allestito intorno all'edificio del Parlamento irlandese, Leinster House, e gli agenti della Garda Mounted Support Unit si trovavano nella vicina Grafton Street.

Più di 400 agenti di polizia irlandesi sono stati coinvolti. In una dichiarazione video sui social media, il comandante Patrick McMenamin ha dichiarato che alcuni membri delle forze di polizia sono stati attaccati e aggrediti. Tuttavia, ha dichiarato che non sono stati segnalati feriti gravi. Il ministro della Giustizia irlandese, Helen McEntee, ha definito le scene "intollerabili" e ha detto che "non si deve permettere a un elemento criminale e manipolatore di usare una tragedia spaventosa per creare scompiglio". Promettendo pene esemplari per i colpevoli.

L’Irlanda sta affrontando una crisi immobiliare cronica con una diffusa insoddisfazione che ha alimentato una reazione contro richiedenti asilo e rifugiati, e figure di estrema destra hanno alimentato sentimenti anti-immigrazione durante manifestazioni e con campagne sui social.

Ma la miscela, se confermato un attacco con ragioni politiche e terroristiche, rischia di diventare esplosiva e mostrare un inquietante segnale di quanto si potrebbe rischiare altrove in Europa.