A- A+
Esteri
Israele, monito della Cina: "La Giustizia non può essere assente per sempre"
Xi Jinping

La Giustizia non può essere assente per sempre

Abbiamo perso il conto delle volte in cui in questi ultimi mesi si è riunito il Consiglio di Sicurezza dell’ONU. L’ultima sessione a porte chiuse è stata quella richiesta dall’Algeria il 28 maggio per esaminare la disastrosa situazione nella quale versa la Striscia di Gaza e sottoporre la sua proposta di risoluzione nella quale viene chiesta “la fine immediata dell’offensiva israeliana su Rafah e il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi”. Un tentativo, l’ennesimo, andato a vuoto. Fra gli oppositori più ostinati ci sono gli Stati Uniti, che hanno fatto sapere che il testo algerino è “poco equilibrato” e che sono al lavoro per una nuova proposta di accordo concepita di concerto e con il sostegno di Israele.

Screenshot 2024 05 30 141256Raid mortali su Rafah

E mentre Biden e il suo Governo continuano a difendere la sempre più indifendibile Israele, a minacciare sanzioni e ritorsioni alla Corte Penale Internazionale, al cui procuratore generale Khan un esponente del Senato americano ha ricordato che il suo Tribunale è stato pensato per giudicare “teppisti come Putin o come quelli degli stati africani e dei paesi del terzo mondo, non noi”, Nikki Haley, ex Governatrice della Carolina del Sud, ex ambasciatrice americana all’ONU, ex aspirante alla Casa Bianca, scrive dediche oscene su missili israeliani destinati alla Striscia con la stessa disinvoltura con la quale Billie Eilish rilascia autografi ai suoi fans.

LEGGI ANCHE: Rafah apre il vaso di Pandora israeliano. Ma l'Occidente inizia a reagire

Nimrata Randhawa, detta Nikki, nata in una famiglia sikh indiana, sposata con Michael Haley, impiegato del Dipartimento dell’Esercito, repubblicana come Trump, nel corso di una visita ad una postazione di artiglieria sul confine settentrionale di Israele, quattro giorni dopo l’abominevole attacco israeliano a Rafah che ha bruciato vive 45 persone, per lo più donne e bambini, con un pennarello ha scritto sconcertanti “messaggi di auguri”, autografando razzi americani in dotazione all’IDF: "Finiteli! L’America ama Israele!”. La foto, che ha fatto il giro del mondo indignandolo, è stata pubblicata su X dal parlamentare israeliano, ed ex ambasciatore all'Onu, Danny Danon.

“Questo è ciò che ha scritto oggi la mia amica, Nikki Haley su una bomba. È giunto il momento di cambiare l'equazione: gli abitanti di Tiro e Sidone evacueranno, gli abitanti del nord torneranno. L’IDF può vincere!”. Haley ha incontrato anche il ministro della Difesa Yoav Gallant, il quale ha ribadito “l'importanza di rapporti forti tra Usa e Israele” necessari per far di fronte unico contro “i nemici comuni, guidati dall'Iran. Hamas e Hezbollah che attaccano i nostri valori condivisi e il nostro stile di vita”.

GOrbp 2XsAQ2euf
 

Commentando il gesto della Haley il politologo statunitense Ian Bremmer ha osservato che "Il governo degli Stati Uniti ha fornito proiettili di artiglieria per gli attacchi israeliani a Gaza, ora firmati 'Finish them' da Nikki Haley in visita in Israele. La politica americana su Israele è essenzialmente la stessa tra Biden e il partito repubblicano". E a questo proposito, sulla base di un’indagine condotta dalla CNN, risulterebbe che nell'attacco israeliano al campo profughi a Rafah sarebbero state usate munizioni prodotte negli Stati Uniti.

Visionando i video condivisi sui social media, che la CNN ha geolocalizzato grazie a una serie di dettagli presenti nelle scene, con l’aiuto di quattro esperti di armi esplosive ha identificato la coda di una bomba di piccolo diametro, la GBU-39, prodotta dalla Boeing, munizione ad alta precisione. Come ha spiegato alla CNN l’esperto di armi esplosive ed ex ufficiale di artiglieria dell’esercito britannico Chris Cobb-Smith, la bomba è "progettata per attaccare obiettivi strategici molto precisi e provoca bassi danni collaterali”. Tuttavia, ha proseguito, “l’utilizzo di qualsiasi munizione, anche di queste dimensioni, comporterà sempre dei rischi in un’area densamente popolata”.

LEGGI ANCHE: L'atroce massacro dei palestinesi continua: bruciati vivi donne e bambini

La posizione di Israele si fa sempre più difficile. In questi giorni sono emersi ulteriori particolari che se confermati rappresentano un ulteriore prova di come la Giustizia sia sotto attacco da tempo. Un’inchiesta esclusiva condotta dal quotidiano britannico The Guardian, in collaborazione con le testate indipendenti israeliane +972 e Local call, ha svelato la “guerra” che da nove anni Israele conduce contro la Corte Penale Internazionale attraverso azioni di spionaggio, pirateria informatica e intimidazioni. Nell’indagine pubblicata due giorni fa, si parla di come “l’intelligence israeliana ha captato le comunicazioni di numerosi funzionari della Corte penale internazionale, tra cui Khan e il suo predecessore come procuratore, Fatou Bensouda, intercettando telefonate, messaggi, e-mail e documenti”. Nell’articolo si legge di come “La sorveglianza è andata avanti negli ultimi mesi, fornendo al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, una conoscenza anticipata delle intenzioni del pubblico ministero”.

Le indagini rivelano come “le agenzie di intelligence abbiano cercato di far deragliare il procedimento giudiziario per crimini di guerra” e di come il Primo Ministro israeliano fosse “ossessionato” dalle intercettazioni. Alla luce di quel che l’inchiesta ha rivelato, appare oggi più chiaro il criptico avvertimento lanciato dal procuratore capo della Corte penale internazionale (CPI) quando ha annunciato che avrebbe chiesto i mandati di arresto contro i leader israeliani e di Hamas: “Insisto sul fatto che tutti i tentativi di impedire, intimidire o influenzare impropriamente i funzionari di questa corte devono cessare subito", aggiungendo poi che “se la condotta dovesse continuare, il mio ufficio non esiterà ad agire”.

E mentre con lentezza e fatica l’Occidente cerca di trovare una via di uscita alla sanguinosa offensiva israeliana su Gaza, in Oriente la Cina annuncia che si farà promotrice di una conferenza di pace alla quale chiama a partecipare tutti per affrontare il conflitto israelo-palestinese. In Medio Oriente “ la giustizia non può essere assente per sempre”, ha dichiarato il presidente cinese Xi Jinping in occasione dell’apertura del Forum di Cooperazione Cina- Stati Arabi, nel corso della quale ha anche detto che la Cina “ha un profondo senso di affinità con i Paesi arabi”. Nel quadro del sostegno alla popolazione palestinese, Pechino ha fatto anche sapere che donerà 3 milioni di dollari all’ URNWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente.

Screenshot 2024 05 30 141249
 

A Rafah, frattanto, a dispetto di appelli e sentenze, proseguono sempre più feroci i combattimenti per le strade, mentre dal cielo i bombardamenti non danno tregua agli sfollati. Ieri i carri armati sono entrati nel centro della città meridionale di Gaza dove avevano trovato rifugio centinaia di migliaia di civili. Nelle ultime 24 ore gli attacchi israeliani hanno ucciso 37 palestinesi, la maggior dei quali si trovavano nella tendopoli di Tal as-Sultan, la stessa dove la sera del 24 maggio un bombardamento ha bruciato vivi 45 bambini e donne. Due paramedici a bordo di un’ambulanza che stava cercando di soccorrere i feriti sono stati colpiti da una bomba e sono morti sul colpo.

Nonostante la condanna internazionale, oggi l’esercito israeliano ha annunciato di “aver preso il controllo dell’intera lunghezza del confine di Gaza con l’Egitto”, noto come Corridoio di Filadelfia, e di aver “approfondito la sua invasione di terra”. Il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano Tzachi Hanegbi ha fatto sapere che “la guerra a Gaza potrebbe durare altri sette mesi”. Il bilancio delle vittime aggiornato è di almeno 36.171 palestinesi, la maggior parte dei quali donne e bambini, mentre quello dei feriti è salito a 81.420. E questa mattina, in Cisgiordania, Israele ha schierato l’esercito dopo che in un attacco vicino a Nablus sono rimasti uccisi due soldati israeliani.






in evidenza
Affari in Rete

MediaTech

Affari in Rete


in vetrina
Milano Pride, Vannacci e Salvini diventano street art: altro successo per Gaffuri

Milano Pride, Vannacci e Salvini diventano street art: altro successo per Gaffuri


motori
Nuovi Sistemi di Assistenza alla guida obbligatori: Opel è pronta

Nuovi Sistemi di Assistenza alla guida obbligatori: Opel è pronta

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.