Esteri

Joe Biden garantisce protezione ad oltre 300000 venezuelani nel paese

di Daniele Rosa

Senza elezioni democratiche le sanzioni contro il Venezuela continueranno

Un altro passo importante da parte di Joe Biden e della sua amministrazione è stato fatto nei confronti dei diritti all’immigrazione. L’amministrazione ha infatti annunciato ieri che garantirà lo status di protezione temporanea (TPS) ai cittadini venezuelani che si trovano negli Stati Uniti per motivi di "crisi umanitaria”.

Questo permetterà a loro di continuare a risiedere negli Stati Uniti legalmente e di poter lavorare senza il rischio di venire espulsi nel giro di 24 ore.

Biden ha in questo modo risposto alla pressante richiesta degli oppositori del regime di Nicolás Maduro. Essi avevano trovato inizialmente nel precedente presidente, il repubblicano Donald Trump, un alleato che teneva sotto pressione il presidente venezuelano, con sanzioni e messaggi pesanti, ma non sensibile al tema dei cittadini in fuga dalla povertà e dall'instabilità del Paese caraibico. Inoltre negli ultimi tempi Trump con una giravolta degna di un acrobata aveva di fatto scaricato Guaidò, il principale oppositore del regime chavista, lasciandolo scoperto e al suo destino.

Il programma approvato da Biden, secondo fonti governative, andrà a beneficio di circa 320.000 cittadini che si trovano già sul suolo statunitense e che sono arrivati ​​prima dell'8 marzo. Rimarranno esclusi quelli che intendono viaggiare d'ora in poi.

Nei suoi ultimi giorni in carica, Trump ha fatto passare un ordine per sospendere l'espulsione dei venezuelani per 18 mesi, il che, ha permesso loro di restare ma in un limbo amministrativo molto delicato e psicologicamente stressante.

I funzionari dell'amministrazione hanno detto che la norma di Trump rimarrà in vigore e, quindi, sarà libera scelta dei cittadini venezuelani richiedere il TPS, che durerà anche 18 mesi. Per fare ciò, gli interessati devono completare la procedura entro un periodo massimo di 180 giorni e pagare una quota totale di $ 545.

Più di 700mila venezuelani hanno lasciato il Paese dalla fine del 2019 e alla fine del 2020 la comunità venezuelana all’estero contava ben 5,3 milioni di persone.

Se si facesse il calcolo partendo dal 2015, il primo anno di esodo di massa, la cifra sarebbe molto vicina al numero di rifugiati siriani nel 2016 (5,5 milioni), cinque anni dopo l'inizio della crisi siriana.

Biden è arrivato alla Casa Bianca in un momento di cambiamento per il Venezuela nei rapporti con l’Europa. Gli alleati europei infatti hanno ritirato a Juan Guaidó il riconoscimento come presidente in carica (ad interim) del paese dopo le elezioni “quasi vere” dell'Assemblea nazionale dello scorso dicembre. Questo perchè la legittimità costituzionale di Guaidó proveniva dalla sua presidenza della Camera legislativa e il controllo, dopo le elezioni, è passato di mano. Gli Stati Uniti mantengono la loro considerazione per Guaidó, ma la strategia di Washington sarà differente.

Il TPS è un primo segnale di cambiamento, così come l’ interesse a coordinare la strategia delle sanzioni con gli alleati in Europa e America Latina.

"Non c'è fretta di revocare le sanzioni", ha detto un portavoce dell'amministrazione “ ma dobbiamo riconoscere che le sanzioni unilaterali non hanno funzionato per indire elezioni libere. Solo quando ci saranno vere elezioni democratiche gli Stati Uniti saranno disposti ad allentare le sanzioni imposte dal governo precedente”.

Ma da quanto sembra Nicolas Maduro non è della stessa opinione.