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L'attentatore di Trump ha sparato indisturbato 8 volte. Gli 007 sotto accusa

di Redazione Esteri

Avanza la teoria del complotto: "Con la giustizia non sono riusciti a fermare Trump, così hanno provato a ucciderlo". Tutti gli errori del Secret Service

Usa, gli 007 finisce nel mirino. Tutto quello che non torna sull'attentato

Sull'attentato a Donald Trump di ieri avanza anche la teoria del complotto. Sono troppe le cose che non hanno funzionato in termini di sicurezza, Thomas Crook ha agito quasi indisturbato, il killer ha sparato ben otto volte prima di essere colpito dai cecchini. Il Secret Service - riporta Il Corriere della Sera - ha la difficile missione di tutelare il presidente, la first lady e alcune personalità, compreso il candidato sfidante. A tutti è assegnato un nome in codice: "Celtic" — in passato — per Biden, "Pioneer" per Kamala Harris e "Mogul" riservato proprio a Trump. Termini usati (non sappiamo se lo sono ancora) nelle comunicazioni. La protezione parte molto prima di un evento pubblico, come un comizio o il bagno di folla. Vengono valutate le minacce, è studiata la presenza in zona di elementi potenzialmente pericolosi — magari scoperti perché hanno postato sui social oppure detto qualcosa —, c’è un’analisi del "teatro". Sono sorte polemiche sulla mancata sorveglianza dell’area circostante al podio.

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Molti esperti — ex funzionari — hanno sottolineato che era necessaria una ricognizione attenta sugli edifici vicini allo spiazzo, in quanto rappresentavano un punto di tiro scontato. Non è ancora chiaro - prosegue Il Corriere - come l’attentatore sia riuscito a salire sul tetto senza essere visto. In realtà, a riguardo ci sono spiegazioni. Il secondo nucleo era "impedito" da alcuni alberi. L’insieme delle ricostruzioni, se confermato, scaricherà altre colpe su chi era alla guida dell’operazione. Gli agenti poi hanno fatto da scudo a Trump, lo hanno letteralmente abbracciato. Le immagini diffuse dalle tv, a un certo punto, hanno mostrato l’uomo politico ben visibile e scoperto. Su X di Elon Musk circola anche un video che vuole dimostrare come l’attentato sia una macchinazione della Cia: gli agenti di sicurezza non avrebbero cercato di neutralizzare l’attentatore.

Alcuni account, con simpatie a sinistra, esaminati dal Washington Post, hanno parlato invece di una "false flag operation", di un’operazione studiata a tavolino dai sostenitori di Trump. Uno degli hashtag comparsi su X nella giornata di ieri è stato #staged, a sottolineare come si trattasse di un fatto "inscenato", "architettato". Su TikTok, un account chiamato @theoldermillenial.1, seguito da oltre un milione di persone, va oltre: "Siccome i casi giudiziari di Trump non stavano andando tanto bene, hanno deciso di provare una strada diversa. Ragazzi, non dimenticate, questo è ciò di cui è capace la sinistra".