Esteri

Israele e le fosse dell’orrore: continuano a riemergere cadaveri

di M. Alessandra Filippi

Più di 400 quelli ritrovati fino ad oggi. All’appello però mancano 2mila persone

Israele, le fosse dell’orrore continuano a rivelare crimini

Il numero di cadaveri riesumati dalle fosse comuni scoperte all’interno dell’Ospedale Nasser di Khan Yunis oggi ha superato la soglia critica di 400 corpi. Si stima che sotto la sabbia ce ne siano ancora 700/800. Erano circa 2000 le persone presenti all’interno del complesso ospedaliero al momento dell’assedio e dell’irruzione dell’esercito israeliano. Tutti medici, personale paramedico, pazienti, rifugiati, soprattutto donne e bambini piccoli. Di loro non si sapeva più nulla da quando le forze dell’IDF si sono ritirate lo scorso 7 aprile. Adesso inizia a profilarsi, ogni giorno più chiaramente, l’atroce destino al quale sono andati incontro

La Protezione civile di Gaza, con l’aiuto di un gruppo di volontari, continua senza sosta a scavare e riesumare resti umani. Funzionari della protezione civile hanno dichiarato di aver trovato sui corpi prove di torture, uccisioni sommarie, vere e proprie. Nelle fosse comuni, accanto a corpi con mani legate e crani sfondati da colpi di fucile, altri con ancora la cannula nel braccio, sono stati ritrovati molti cadaveri di

Egitto propone rilascio 33 ostaggi: "I soli ancora vivi"

"Non ci sono attualmente colloqui sugli ostaggi tra Israele e Hamas, ne' c'e' una nuova offerta israeliana a riguardo", "c'e' un tentativo da parte dell'Egitto di riavviare i colloqui con una proposta egiziana che comporterebbe il rilascio di 33 ostaggi: donne, anziani e malati". Lo dice una fonte egiziana secondo quanto riporta il Jerusalem Post. Il giornale israeliano, citando un funzionario informato sugli incontri, riferisce che una delegazione egiziana ha incontrato funzionari israeliani, alla ricerca di un modo per riavviare i colloqui per porre fine alla guerra a Gaza e restituire i restanti ostaggi israeliani. Il funzionario, che ha parlato a condizione di anonimato, ha detto che Israele non ha nuove proposte da fare, anche se e' disposto a prendere in considerazione una tregua limitata in cui verrebbero rilasciati 33 ostaggi, invece dei 40 precedentemente discussi. Funzionari dell'intelligence israeliana ritengono che ci siano 33 donne, anziani e malati in ostaggio rimasti vivi a Gaza, su un totale di 133 ancora detenuti da Hamas e altri gruppi terroristici palestinesi. Non e' stata presa alcuna decisione sulla durata della tregua, ma se un tale scambio fosse concordato , la pausa nei combattimenti sarebbe "sicuramente inferiore a sei settimane", ha detto il funzionario. La visita della delegazione egiziana ha fatto seguito alle notizie dei media israeliani di una visita al Cairo giovedi' del capo dell'esercito israeliano, il tenente generale Herzi Halevi, e di Ronen Bar, il capo dello Shin Bet, il servizio di intelligence interno israeliano. L'Egitto, preoccupato per un potenziale afflusso di profughi palestinesi dalla vicina Gaza se la guerra dovesse continuare con l'offensiva israeliana a lungo promessa nella citta' meridionale di Rafah, ha assunto un ruolo sempre piu' attivo nei negoziati.

bambini. E sono almeno 20 le persone che da una prima indagine effettuata dai medici legali sembrerebbero essere state sepolte vive. Ogni giorno un triste corteo funebre di madri, mogli, padri, familiari si aggirano come fantasmi fra le fosse in cerca dei resti di figli, mariti, amici. Ogni giorno. La loro unica speranza è trovarli per dargli una sepoltura dignitosa.

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) continuano a dichiarare nei loro comunicati stampa che hanno qualsiasi “affermazione secondo cui l’IDF ha seppellito i corpi palestinesi è priva di fondamento e infondata”. Sempre l’IDF precisa che durante l’operazione nell’area dell’ospedale Nasser, “allo scopo di localizzare ostaggi israeliani e persone scomparse, sono stati esaminati i cadaveri sepolti dai palestinesi nell’area dell’ospedale Nasser”. Stando alle dichiarazioni rilasciate dal portavoce dell’IDF, “l'esame è stato condotto in modo accurato, esclusivamente nei luoghi in cui l'intelligence indicava la possibile presenza di ostaggi. Rispettando la dignità del defunto, una volta verificata l’identità, i corpi esaminati sono stati rimessi al loro posto, dove i familiari li avevano deposti”.

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Respingendo al mittente ogni accusa, Netanyahu si è dichiarato disgustato dalle accuse mosse all’esercito israeliano, che lui ha definito “irreprensibile e ineccepibile”.

L’avvocato per i diritti umani Geoffrey Nice afferma che è fondamentale, nel caso di qualsiasi potenziale indagine sulle fosse comuni di Gaza, trovare e raccogliere il maggior numero di prove di come siano state uccise le persone. “Quando si tratta di esaminare i corpi”, ha spiegato Nice nel corso di una intervista a Al-Jazeera, “è importante per gli investigatori identificare se sono stati tutti uccisi “di routine” o se sono stati tutti uccisi in ‘modi diversi”, aggiungendo che “È anche importante trovare testimoni oculari e adoperarsi per fare in modo che le indagini vegano svolte al più presto”. E questo perché “Si può chiedere a Israele un resoconto scritto, una documentazione di come ciò sia avvenuto, perché non schiereresti un gruppo di soldati per riempire una fossa comune come questa senza che ci sia una sorta di documentazione”, ha aggiunto. Ma non è detto che questi documenti esistano, e se esitano che vengano consegnati, dando in mano a chi indaga la pistola fumante, la prova certa e obiettivamente verificabile dei loro crimini.

La Protezione civile palestinese ha dichiarato che coopererà con un'indagine indipendente internazionale, mentre le richieste di “risposte” da parte dei leader israeliani da giorni cadono nel vuoto.