Lo Porto, l'Fbi aiutò la famiglia per il riscatto dell'ostaggio americano - Affaritaliani.it

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Lo Porto, l'Fbi aiutò la famiglia per il riscatto dell'ostaggio americano

Nel 2012, l'Fbi facilitò il pagamento di un riscatto ad al Qaida da parte della famiglia di Warren Weinstein, l'ostaggio americano poi ucciso lo scorso gennaio in un raid delle forze Usa in Pakistan in cui è rimasto ucciso anche il cooperante italiano Giovanni Lo Porto. Lo scrive il Wall Street Journal citando funzionari americani, secondo cui l'Fbi verificò l'attendibilità di un mediatore pakistano che doveva consegnare il riscatto, di 250 mila dollari, ai rapitori. Secondo le fonti, gli agenti dell'Fbi non autorizzarono o approvarono direttamente il pagamento del riscatto, nel rispetto della politica Usa in casi del genere, ma decisero di aiutare la famiglia Weinstein quando capirono che ormai era determinata a perseguire la strada delle trattative con i rapitori. In particolare, l'Fbi esaminò la credibilità del mediatore pachistano, che appariva attendibile e non parte di una truffa per sottrarre denaro alla famiglia Weinstein.

Dopo consultazioni con l'Fbi, la famiglia consegnò quindi al mediatore il denaro, raccolto attraverso canali privati, ma l'ostaggio comunque non venne poi rilasciato. La vicenda, sottolinea il Wsj, mostra come l'Fbi si trovi in nella difficile condizione di dover aiutare le famiglie degli ostaggi americani attenendosi però alla legge Usa che vieta ogni concessione ai terroristi, mentre la Casa Bianca critica i Paesi che pagano riscatti per il rilascio di ostaggi, in particolare quelli europei.