Esteri
Mali: elezioni confermate domenica nonostante il coronavirus (e un rapimento)
Le elezioni legislative in Mali sono confermate per domenica 29 marzo, malgrado il leader dell’opposizione, Soumalia Cisse, sia stato rapito
Il coronavirus si sta espandendo anche in Mali, con undici casi confermati, ma il presidente Keita Ibrahim Boubacar ha confermato che le elezioni legislative si terranno regolarmente domenica 29 marzo, nonostante il leader del partito di opposizione sia stato rapito.
L’annuncio è avvenuto con un discorso alla nazione tenuto la sera del 25 marzo, in cui il presidente ha anche parlato dell'introduzione di misure restrittive per contrastare il contagio del virus: un coprifuoco dalle 21 alle 5 del mattino, e la chiusura delle frontiere. Tuttavia, i mercati restano aperti e i trasporti pubblici in funzione.
Ma l’emergenza sanitaria non è l’unico problema che si trova ad affrontare il Paese: il rischio di un’insurrezione jihadista è concreto, la tensione per un voto legislativo più volte rimandato è palpabile e, in più, il leader dell’opposizione Soumalia Cisse, capo del partito Unione per la Repubblica e la democrazia (Urd), è stato rapito, come confermato dal governo.
Il rapimento del leader di opposizione
Ex ministro delle Finanze e aspirante presidente, Cisse era scomparso il 25 marzo, in circostanze non chiare mentre teneva dei comizi elettorali nella regione centrale di Niafunke, dove sono attivi miliziani jihadisti. Il suo partito aveva diffuso un comunicato, spiegando che Cisse e la sua squadra non si erano presentati a un appuntamento e il politico non era raggiungibile telefonicamente.
Il 26 marzo, il portavoce del governo Yaya Sangare ha ufficialmente definito "rapimento" il caso di Cisse, ma senza aggiungere dettagli. "Si sta facendo il possibile per trovare le persone scomparse e riportarle alle loro famiglie", ha aggiunto in una nota, mentre il partito di opposizione Urd ha lanciato un appello “al governo, le forze armate e la missione delle Nazioni Unite” affinché facciano di tutto per rintracciarlo.
Cissé era stato il candidato dell’Urd alle ultime elezioni presidenziali del 2018, arrivando secondo dietro al presidente uscente Ibrahim Boubacar Keita, attualmente al suo secondo mandato. Le elezioni legislative in Mali erano state inizialmente fissate a ottobre 2018, ma erano poi state più volte rinviate, prima a causa di uno sciopero dei magistrati, poi per motivi di sicurezza.
Il 23 gennaio scorso, il portavoce del governo Yaya Sangaré aveva annunciato la nuova data, spiegando che la proroga si era resa necessaria per garantire che le operazioni militari in corso per contrastare l’espansione jihadista non disturbassero, ma anzi accompagnassero, un'azione politica in grado di ristabilire l'autorità statale nel paese.
Mali: il colpo di Stato, i tuareg e i jihadisti
Il Mali vive nell’instabilità dal 21 marzo 2012, quando un colpo di Stato ha deposto il presidente Amadou Toumani Toure, consentendo ai tuareg di conquistare il nord del paese e ai gruppi islamici, alcuni dei quali legati ad al Qaeda, di estendere il loro raggio d’azione. Le truppe francesi erano intervenute nel 2013, impedendo ai gruppi jihadisti di raggiungere la capitale, Bamako, e nel 2015 il governo centrale e i ribelli tuareg erano giunti a un accordo di pace. Ancora oggi, tuttavia, intere zone nel nord del paese non risultano sotto il controllo delle forze statali e internazionali.