Esteri

Governo Conte, si torna a guardare agli Usa. L'agenda della politica estera

Lorenzo Lamperti

Dopo l'adesione alla Nuova Via della Seta il governo Conte bis si riposizione sulla direttrice atlantica. Agenda fitta di incontri con gli Usa

Il baricentro dell'Italia si sposta Oltreoceano. Dopo la crisi di governo scatenata da Matteo Salvini e la formazione del nuovo esecutivo Conte con il sostegno di M5s e Pd è pronta a ripartire la politica estera dell'Italia. E rispetto al governo precedente, che ha portato tra le altre cose alla storica firma del memorandum di adesione alla Belt and Road Initiative (Via della Seta) della Cina, sembra proprio che il futuro sia più a stelle e strisce, come aveva già lasciato presagire il primo consiglio dei ministri del Conte bis che aveva portato al golden power sulle telecomunicazioni che potrebbe mettere qualche paletto alla già profonda presenza in Italia del colosso di Shenzhen, Huawei.

Ora l'agenda diplomatica italiana sembra andare ancora di più in questa direzione. A tutti i livelli, compresa la Farnesina, con Luigi Di Maio che ha sì nominato l'ambasciatore in Cina Ettore Sequi suo capo di gabinetto, ma mostra di essere molto aperto al dialogo con Washington. Negli scorsi giorni ha ricevuto l'ambasciatore americano in Italia Lewis M. Eisenberg e nella sua agenda figura un importante incontro con il segretario di Stato Usa Mike Pompeo per il 2 e 3 ottobre a Roma.

Non solo. Sempre Di Maio volerà a New York per l'Assemblea generale dell'Onu a fine settembre insieme al premier Giuseppe Conte e tornerà negli Stati Uniti a metà ottobre insieme a Sergio Mattarella in visita a Washington. La visita sarà l'occasione per confermare l'amicizia tra Italia e Usa e il pieno protagonismo dell'Italia nella Nato, punto sul quale sia Mattarella sia Conte hanno insistito molto. Si cercherà di bilanciare l'alleanza politica e strategica con gli Usa e la necessità dello sviluppo del rapporto commerciale con la Cina, massimo rivale geopolitico di Washington, sperando che tra i due colossi possa finalmente arrivare una tregua su guerra commerciale e nuova guerra fredda tecnologica.

Il fitto calendario di appuntamenti bilaterali con gli Stati Uniti sarà anticipato dalla visita di Emmanuel Macron a Roma. Il presidente francese incontrerà sia Conte sia Mattarella, cercando di realizzare quel nuovo asse francoitaliano che potrebbe portare l'Unione europea verso una nuova flessibilità e realizzando quel progetto di riforme di Macron che era stato stoppato da Angela Merkel, proprio nel momento in cui la cancelliera si avvia verso il suo tramonto politico. Il riavvicinamento tra Roma e Parigi era cominciato proprio grazie all'attività di Mattarella, che dopo la visita di Di Maio e Di Battista ai gilet gialli e le continue polemiche tra Eliseo e Salvini sui migranti, si era recato in terra francese.

L'agenda della diplomazia italiana include anche un incontro tra Mattarella e il presidente tedesco Steinmeier, prima di due visite del capo dello Stato in Danimarca e in Grecia. Mentre il presidente della Repubblica continuerà poi il suo progetto di inclusione dell'Africa, come dimostrano gli incontri con alcuni leader del continente negli scorsi mesi, il governo guarderà sempre con attenzione all'Asia, soprattutto dal punto di vista commerciale, come dimostrano le recenti missioni di Conte e non solo in Medio ed Estremo Oriente. Ma una cosa è certa: la bussola dell'Italia sembra essere tornata sulla direttrice atlantica.

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