Esteri

Moldova più lontana da Putin: la filo Ue Sandu presidente

Sandu ha 48 anni, è stata economista alla Banca centrale e chiede un avvicinamento del Paese dell'Ue. Ha ricevuto il 57,75% dei voti

La candidata filo europea Maia Sandu ha sconfitto il Presidente uscente filo russo Igor Dodon al turno di ballottaggio delle elezioni presidenziali in Moldova. Il Presidente russo, secondo i risultati diffusi dalla Commissione elettorale frutto dello scrutinio del 99,95 per cento delle schede. Sandu che ha 48 anni, è stata economista alla Banca centrale e chiede un avvicinamento del Paese dell'Ue, ha ricevuto il 57,75 per cento dei voti. Dodon il 42,25. L'affluenza alle urne è stata del 52,78 per cento, dieci punti in più di quanto registrato al primo turno, due settimane fa. Ed è stata particolarmente alta fra i moldavi costretti, dalle condizioni economiche della Moldavia, a trasferirsi nei Paesi europei e in Russia per lavorare (un milione di persone). Il Cremlino "rispetta il risultato delle elezioni presidenziali in Moldova e si augura di costruire relazioni reciprocamente positive con la nuova leader del Paese", ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov precisando che ora la Russia "deve costruire relazioni di lavoro con la nuova Presidente".

Nel 2016 Dodon, accusato dall'opposizione di corruzione e di non aver saputo promuovere una crescita economica, aveva sconfitto Sandu con un vantaggio inferiore a cinque punti percentuali. "Oggi abbiamo il potere di punire coloro che vi hanno derubato, ridotto in miseria, e costretti a lasciare le vostre cse", aveva dichiarato ieri Sandu, votando a Chisinau. Dodon ha invece proposto "buone relazioni con l'Ue e con la Russia, in nome della "stabilità". Ma è stato fortemente criticato anche per la sua gestione dell'epidemia di coronavirus: 89mila moldavi si sono ammalati a più di duemila sono morti (su una popolazione di 3,5 milioni di persone). In Moldova si trova la regione indipendentista della Transnistria, di fatto indipendente dalla guerra del 1992, dove ancora si trovano 'caschi blu' russi, la cui presenza ha fino a ora garantito a Mosca di mantenere il conflitto congelato e influenza sul Paese.