Esteri
Il governo italiano apre all'eurotassa di Schaeuble
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Il governo italiano apre all'ipotesi dell'eurotassa, avanzata dal ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. "Se l'eurotassa è collegata ad un progetto di integrazione politica e soprattutto ad un effettivo progetto di integrazione sul versante della politica fiscale, allora è una proposta da prendere in considerazione", afferma ad Affaritaliani.it il viceministro dell'Economia Enrico Morando. "Da tanto tempo invochiamo una politica fiscale a dimensione europea, in modo tale che all'unione monetaria corrisponda un'effettiva unione sul versante della politica economica e fiscale. E, quindi, queste sono ipotesi che si muovono coerentemente rispetto a queste esigenze. C'è bisogno di discutere di un progetto unitario, non dell'eurotassa punto. L'eurotassa - spiega Morando - va intesa come una politica di prelievo fiscale di dimensione europea, in funzione di un disegno generale di integrazione più forte di cui certamente abbiamo bisogno".
Quanto al timore che l'eurotassa possa rafforzare i partiti euroscettici, il vice di Padoan afferma: "Se è inserita nel progetto di cui sto parlando no, se l'eurotassa è concepita come cosa a se stante allora sì". I tempi? "Sono connessi alla credibilità del progetto di integrazione. Non si può partire dall'eurotassa. Se partiamo dall'eurotassa e basta facciamo, ovviamente, un'operazione senza senso che, anzi, aumenta le difficoltà. Se, invece, i governi e gli stati si impegnano in un progetto di integrazione molto più forte, in quel contesto si può collocare anche una politica fiscale di tipo europeo e quindi le cose possono funzionare. Certo, avremmo avuto bisogno di cominciare questo progetto dieci anni fa".
Quella di Schaeuble è una novità o ne avevate già parlato a Bruxelles e con la Germania? "Schaeuble ha parlato di questa ipotesi cinque o sei anni fa ritirando il premio Acquisgrana come europeista dell'anno. Schaeuble è certamente un europeista, di centrodestra, ma è un europeista convinto e quindi ha molto elaborato posizioni e proposte su questo versante. Non mi stupisce affatto che ora rilanci su questo obiettivo proprio perché lui è uno di quelli che all'integrazione delle politiche fiscali europee crede fortemente".