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Moscopoli, no Cassazione al ricorso di Savoini: "Audio legittima le indagini"

 "Ritiene il Collegio che il contenuto del file audio costituisca una notizia di reato". Lo scrive la sesta sezione penale della Cassazione, spiegando perche', nel dicembre scorso, rigetto' il ricorso di Gianluca Savoini - ex portavoce di Matteo Salvini - contro i sequestri convalidati nei suoi confronti dal Riesame di Milano nell'ambito dell'inchiesta su presunti finanziamenti illeciti dalla Russia alla Lega.

"La registrazione acquisita dall'inquirente riproduce - si legge nella sentenza depositata oggi - un accadimento della realta' e rimanda al contenuto dichiarativo di soggetti precisamente individuati, grazie alle dichiarazioni del giornalista Vergini, ed anche in mancanza dell'attuale identificazione dell'autore della registrazione, legittima le indagini del pubblico ministero per verificare la portata e la sussistenza della 'notitia criminis' che dal suo contenuto si evince, una volta che siano state positivamente acclarate l'autenticita' e l'attendibilita' della registrazione stessa: esito questo - aggiungono i giudici del 'Palazzaccio' - gia' positivamente sperimentato essendo state escluse manipolazioni e interventi esterni sul supporto che contiene la traccia audio ed individuata, anche sulla scorta delle dichiarazioni di Vergini, una 'notitia criminis' sufficientemente delineata e suscettibile di approfondimenti investigativi". Secondo la Corte, "non possono condividersi invece i riferimenti del tribunale ad un presunto riconoscimento del contenuto della registrazione da parte dell'indagato, desumibile dalla sua dichiarata volonta' di avvalersi della facolta' di non rispondere" e "altrettanto non condivisibili - si legge ancora nella sentenza - sono le ulteriori osservazioni della difesa sulla possibilita' di costringere Vergini a rivelare la fonte della registrazione, trattandosi di procedimento azionabile, qualora la notizia rilevante ai fini della prova, solo nel processo".