Esteri
Musk proposto come Speaker della Camera, diventerebbe la terza carica degli Stati Uniti
La proposta è stata avanzata da alcuni Repubblicani: "L'establishment ha bisogno di essere frantumato e questa potrebbe essere la soluzione"
Musk senza limiti, potrebbe diventare la terza carica degli Usa. I Repubblicani spingono
Manca ormai un mese esatto all'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca ma già da dopo la sua elezione come presidente degli Usa molte cose sono cambiate. Sul fronte delle guerre in Medio Oriente e in Ucraina si parla più seriamente di una tregua con Netanyahu da una parte e Putin dall'altra che lo considerano la persona giusta per risolvere i conflitti. Trump ha già annunciato praticamente tutta la sua squadra di governo e in particolare ha scelto il suo braccio destro, l'uomo più ricco al mondo: Elon Musk. Ma il patron di Tesla, oltre a diventare ministro, potrebbe essere nominato anche Speaker della Camera, si parla della terza carica assoluta degli Stati Uniti, dopo quella di presidente e vice. Con il repubblicano Mike Johnson messo all'angolo dai suoi stessi compagni di partito per aver appoggiato la legge bipartisan anti-shutdown, alcuni rappresentanti della Camera hanno proposto la nomina di Elon Musk al suo posto.
Il miliardario sudafricano potrebbe tecnicamente svolgere il ruolo di guida della Camera perché non è richiesto essere eletti. Può fare lo Speaker anche una persona esterna al Congresso, al punto che l'anno scorso i repubblicani avevano proposto di affidare questo incarico allo stesso Trump. La proposta è stata lanciata da due senatori conservatori, Rand Paul e Mike Lee, e subito raccolta dalla rappresentante della Camera Marjorie Taylor Greene, che ha dichiarato: "L'establishment ha bisogno di essere frantumato e questa potrebbe essere la soluzione".
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La candidatura, però, allo stesso tempo suscita perplessità tra i repubblicani perché allo Speaker viene chiesta una grande capacità di mediazione e di sintesi tra le varie posizioni, cosa che Musk non sembra avere. La portavoce della Casa Bianca ha accusato i repubblicani di "eseguire gli ordini dei miliardari" dopo la decisione presa ieri di affondare il testo bipartisan che avrebbe garantito la copertura del budget per finanziare le attività governative. La decisione dei repubblicani di ritirare l'appoggio a una legge bipartisan è arrivata dopo che il presidente eletto Donald Trump e il vice J. D. Vance si erano dichiarati contrari. Nessuna collaborazione con i Democratici, il tycoon ha scelto la linea dura. Ma non è ancora finita, si cerca un accordo in extremis.