Esteri

Negoziati di pace Russia-Ucraina: chi partecipa (e chi no)

L'accelerazione diplomatica dopo la telefonata Trump-Putin. Primi colloqui a Riad: ma ci sarà anche una delegazione ucraina? Il vertice informale di Parigi: l'europa teme di restare ai margini

di Federico Ughi

Negoziati di pace Russia-Ucraina: chi partecipa (e chi no)

Negoziati di pace per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina... senza l'Ucraina? L'attivismo del neopresidente Usa Donald Trump, e l'accelerazione alle trattative impressa a partire dalla sua telefonata con il presidente russo Vladimir Putin di mercoledì 12 febbraio, hanno lasciato preludere anche a questo scenario. Ma gli ultimi movimenti delle diplomazie portano a pensare che - come appare logico - sia l'Ucraina che l'Europa avranno voce in capitolo. I contatti si stanno intensificando. Di pace in Ucraina si è discusso venerdì 14 febbraio alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Se ne parla nel pomeriggio di oggi, lunedì 17 febbraio, a Parigi in un incontro informale dei capi di governo di Germania, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Spagna, Olanda Francia e Danimarca a Parigi. Mentre a Bruxelles la presidente Ursula von der Leyen riceve il generale Keith Kellogg, inviato speciale presidenziale degli Stati Uniti per l'Ucraina e la Russia. Ma gli occhi di tutti sono puntati su Riad, dove è già giunto il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, in vista dei colloqui programmati con i funzionari russi. Colloqui che inizieranno  già martedì 18 febbraio alla presenza del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Facciamo il punto.

A Monaco la preoccupazione di Zelensky a colloquio con Vance

Venerdì 14 febbraio, la Conferenza sulla sicurezza di Monaco ha offerto una prima occasione di confronto tra i leader occidentali sul conflitto in Ucraina dopo il riavvicinamento tra Usa e Russia. Tra i protagonisti dell'evento, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso la sua preoccupazione per il futuro del coinvolgimento europeo nei negoziati di pace. Il leader ucraino, intervenendo alla conferenza, ha dichiarato: "Decenni di vecchie relazioni tra Europa e America stanno finendo. D'ora in poi le cose saranno diverse e l'Europa deve adattarsi a questo".

A Monaco, Zelensky ha incontrato il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance, con il quale ha discusso delle garanzie di sicurezza per il suo Paese. Il leader ucraino ha sottolineato che qualsiasi accordo di pace deve prevedere misure di sicurezza a lungo termine per l'Ucraina e per l'Europa intera: "Perché stiamo parlando di garanzie di sicurezza come punto principale in qualsiasi documento sulla cessazione della guerra, garanzie di sicurezza per l'Ucraina e per tutta l'Europa".

Tuttavia, Vance ha chiarito che gli Stati Uniti vogliono mantenere una certa flessibilità nei negoziati, affermando: "Per noi è importante sederci e iniziare ad avere colloqui necessari per porre fine a questa cosa. Ora è tutto quello che posso dire per ora perché voglio mantenere l'opzionalità per i negoziatori".

L'incontro ha sottolineato le divergenze tra Washington e Kiev sulla gestione dei negoziati, con Zelensky che insiste sulla necessità di un accordo strutturato e vincolante, mentre gli Stati Uniti cercano di preservare margini di manovra nelle trattative con Mosca.

I negoziati in Arabia Saudita: Rubio è già a Riad. Incontrerà Lavrov

Da martedì 18 febbraio  l'Arabia Saudita ospiterà colloqui tra Stati Uniti e Russia per discutere una possibile risoluzione del conflitto. Secondo fonti ufficiali, la delegazione americana sarà guidata dal Segretario di Stato Marco Rubio, dal consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e dall'inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff. Ci sarà il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, con il quale Rubio ha già parlato al telefono.

Tuttavia, l'assenza ad oggi di rappresentanti ucraini solleva interrogativi sul ruolo di Kiev in questi colloqui. Un funzionario del governo ucraino, parlando alla BBC, ha confermato che Kiev non è stata ancora invitata a partecipare ai negoziati di Riyad, una scelta che alimenta il timore che l'Ucraina venga marginalizzata. Nonostante ciò, Rubio ha cercato di smorzare le preoccupazioni, dichiarando: "Se si tratta di veri negoziati, e non ci siamo ancora arrivati, ma se ciò dovesse accadere, l'Ucraina dovrà essere coinvolta, perché è stata invasa. E gli europei dovranno essere coinvolti perché hanno sanzioni contro Putin e la Russia".

L'incontro tra Russia e Stati Uniti in Arabia Saudita arriva a pochi giorni di distanza dalla telefonata tra Trump e Putin del 12 febbraio, in cui i due leader hanno discusso della possibilità di una risoluzione del conflitto. "La telefonata deve essere seguita da un'azione e le prossime settimane e giorni determineranno se è una cosa seria o no", ha dichiarato Rubio in un'intervista alla CBS.

Nel frattempo, Kiev ha inviato una delegazione in Arabia Saudita per valutare le possibilità di un'eventuale partecipazione di Zelensky ai futuri colloqui. Tuttavia, al momento non vi è alcuna conferma ufficiale sulla presenza del leader ucraino a Riyad. Nel frattempo, Zelensky ha fatto tappa negli Emirati Arabi Uniti, segnale di un'intensa attività diplomatica in corso.

Nella notte italiana, Trump ha quindi ribadito con i reporter che il presidente ucraino "sarà coinvolto" nei negoziati di pace per l'Ucraina. "Penso che (Putin) voglia finire la guerra e presto", ha poi aggiunto rispondendo alla domanda se sappia cosa vuole il presidente russo Vladimir Putin. "Anche Zelensky vuole finirla".

E l'Europa? Oggi Lavrov ha gelato l'Ue: secondo il ministro russo non c'è alcuna ragione per cui i Paesi del Vecchio continente debbano partecipare al tavolo dei negoziati, avendo già avuto l'occasione per farlo a Minsk.

Europa ai margini: Macron convoca i capi di Stato a Parigi

La prospettiva di un negoziato esclusivamente tra Stati Uniti e Russia ha  sollevato nelle scorse ore preoccupazioni anche tra i partner europei. Il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato che il Regno Unito è pronto a inviare truppe in Ucraina per garantire la sicurezza nell'ambito di un futuro accordo di pace. "Londra è pronta e disposta a contribuire direttamente alla stabilizzazione dell'Ucraina", ha affermato Starmer, aggiungendo che nelle prossime settimane incontrerà Trump per discutere del dossier ucraino.

Anche il presidente francese Emmanuel Macron è stato coinvolto nelle consultazioni con Washington, mentre la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ribadito l'importanza di mantenere la pressione su Mosca con un nuovo pacchetto di sanzioni. "L'Europa non può essere tagliata fuori dai negoziati, poiché le sue decisioni economiche e politiche avranno un impatto diretto sull'esito della guerra", ha dichiarato von der Leyen. La presidente oggi incontra il generale Keith Kellogg, inviato speciale presidenziale degli Stati Uniti per l'Ucraina e la Russia. Mentre Macron ha indetto un vertice "informale" con i più importanti leader europei per il pomeriggio di oggi. L'obettivo è trovare una risposta comune all'accelerazione diplomatica di questi giorni impressa da Trump. E fare sì che l'Europa non si trovi in una condizione di marginalizzazione.