Esteri
Netanyahu licenzia il capo dello Shin Bet, mai successo prima. Quei segreti sulla strage del 7 ottobre
Ronen Bar si sfoga: "Minaccia diretta alla sicurezza nazionale, indagare è un mio dovere"

Benjamin Netanyahu durante il discorso all'assemblea dell'ONU


Netanyahu licenzia il capo dello Shin Bet, indagava sulle vere cause della strage del 7 ottobre
Ronen Bar, il capo dello Shin Bet, l'agenzia di intelligence interna israeliana, è stato licenziato venerdì, pochi giorni dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato di non fidarsi più di lui, e le ricadute di un rapporto sull'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. "Il governo ha approvato all'unanimità la proposta del primo ministro Benjamin Netanyahu di porre fine al mandato del direttore dell'ISA Ronen Bar", si legge in una dichiarazione diffusa dall'ufficio del primo ministro. Bar lascerà il suo incarico quando verrà nominato il suo successore o entro il 10 aprile al più tardi, si legge nella dichiarazione. "Se mi licenziate ci devono essere motivazioni e prove". E ancora: "Questa decisione rappresenta una minaccia diretta alla sicurezza nazionale, indagare sul Qatargate è un mio dovere".
Leggi anche: Guerra, l'annuncio del Cremlino: il vertice tra Russia e Usa si terrà a Riad il 24 marzo
È una lettera durissima quella che il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, scrive ai ministri israeliani riuniti per decidere il suo siluramento mentre fuori dalla casa di Benjamin Netanyahu - riporta Il Corriere della Sera - la folla continua a protestare per tutta la serata ignorando la pioggia e l’acqua dei cannoni della polizia. Se è la prima volta nella storia dello Stato ebraico che un premier rimuove il numero uno dello Shin Bet, la decisione per Benjamin Netanyahu ha a che fare con la "crescente mancanza di fiducia" nei confronti del capo dei servizi di sicurezza interna, ma per l’opposizione è legata senza ombra di dubbio all’inchiesta avviata dall'agenzia di intelligence sul Qatargate, lo scandalo su presunti pagamenti di Doha ad assistenti del premier.
I suoi rapporti con Netanyahu erano tesi anche prima dell'attacco senza precedenti di Hamas del 7 ottobre che ha scatenato la guerra a Gaza, in particolare per le proposte di riforme giudiziarie che avevano diviso il paese. I rapporti sono peggiorati dopo la pubblicazione, il 4 marzo, del rapporto interno dello Shin Bet sull'attacco di Hamas. Ha riconosciuto il fallimento dell'agenzia nel prevenire l'attacco, ma ha anche affermato che "una politica di silenzio aveva permesso ad Hamas di subire un massiccio rafforzamento militare".