Esteri

Onu: "La cannabis ha proprietà mediche". L'Italia ha votato a favore

Dei 53 Stati quasi tutti quelli appartenenti all'Unione Europea - a eccezione dell'Ungheria – e alle Americhe hanno votato a favore

L'Onu ha riconosciuto ufficialmente questa mattina le proprietà medicinali della cannabis in un voto espresso a Vienna dagli Stati Membri nel corso della Commissione droghe delle Nazioni unite (Cnd), l'organo esecutivo per la politica sulle droghe: l'Italia ha votato a favore. Lo afferma l'Associazione Luca Coscioni. "In agenda - spiega una nota - c’era il voto su sei raccomandazioni che l’Organizzazione Mondiale della Sanità, Oms, ha adottato qualche anno fa e che volevano ricollocare la cannabis all’interno delle quattro tabelle che dal 1961 classificano piante e derivati psicoattivi a seconda della loro pericolosità. La cannabis viene quindi tolta dalla tabella 4, quelle delle sostanze ritenute più pericolose in virtù dei suoi impieghi terapeutici. Da notare che l'Ungheria ha votato contrariamente alla posizione comune dell'UE". "La decisione di oggi toglie gli ostacoli del controllo internazionale, imposti dal 1961 dalla Convenzione unica sulle sostanze narcotiche, alla produzione della cannabis per fini medico-scientifici – dichiara Marco Perduca, che per l’Associazione Luca Coscioni, attiva a livello internazionale a tutela del diritto alla scienza e alla salute, coordina la campagna Legalizziamo! -.Il voto è importante anche perché le raccomandazioni dell'OMS erano state elaborate sulla base della letteratura scientifica prodotta negli anni, in condizioni molto difficili. Finalmente la scienza diventa un elemento fondamentale per aggiornare decisioni di portata globale, come quelle delle Convenzioni ONU sulle droghe, non solo ai mutati scenari sociali e culturali ma anche alla luce del progresso scientifico".       

Dei 53 Stati quasi tutti quelli appartenenti all'Unione Europea - a eccezione dell'Ungheria – e alle Americhe hanno votato a favore, raggiungendo la maggioranza di un solo voto, a quota 27. Gran parte dei paesi asiatici e africani, invece, si sono opposti. "Questo cambiamento - conclude la nota -  faciliterà la ricerca scientifica sulla la cannabis, nota per i benefici nella cura del Morbo di Parkinson, della sclerosi, dell'epilessia, del dolore cronico e del cancro".