Esteri

Papa Francesco e la politica

Giuseppe Vatinno

Dopo Macron il prossimo incontro con Morales

L’altro ieri il Papa ha incontrato il presidente francese Macron. Il 30 giugno prossimo incontrerà Evo Morales il presidente della Bolivia ed ex sindacalista. Due incontri che sia per i protagonisti sia per il momento storico mondiale hanno un profondo significato. Si sta creando un asse anti-sovranista sul duo Vaticano - Francia allargato ai Paesi del Terzo Mondo.

Papa Francesco porta avanti una sua ben precisa strategia che potremmo definire politica in senso lato e lo fa coerentemente dall’inizio del suo pontificato. È un Papa “politico” come lo fu Giovanni Paolo II, ma con stile, temperamento e, soprattutto, orientamento completamente diverso. Se Woytila aveva come obiettivo l’abbattimento dell’Orso sovietico grazie alla sinergia americana con il presidente Ronald Reagan, Francesco ha una concezione militante populista di “sinistra” della sua pastorale ed essendo argentino il paragone più ovvio è con Juan Domingo Péron.

Francesco si ritiene, dopo una pausa che parte da Paolo VI, un continuatore del Concilio Vaticano II voluto da Giovanni XXIII e su questo solco si muove coerentemente; si tratta di un “vangelo militante” che incide profondamente sulla società e lo fa grazie ai cristiani in politica, un po’ come la Democrazia Cristiana in Italia, solo che ora il progetto, sebbene non codificato in un preciso movimento, è a livello mondiale.