Esteri
Parigi nel caos: scontri, barricate e fuoco. Macron rischia il voto anticipato
L'ex candidata all'Eliseo Segolene Royal: "Macron ha infranto il patto sociale, così il disordine travolgerà la Francia”
Scontri e caos a Parigi, Macron rischia il voto anticipato
Sono almeno 61, secondo quanto riporta il canale tv francese di informazioni BFMTV, le persone arrestate nella notte durante le proteste contro la riforma delle pensioni in place de la Concorde a Parigi. Alcune centinaia di manifestanti vestiti di nero e mascherati hanno partecipato a scontri lanciando pietre e bottiglie contro la polizia in tenuta antisommossa che ha risposto con cariche e lacrimogeni.
Prima di affrontare gli agenti, i manifestanti hanno montato delle barricate davanti alle forze dell'ordine ed è anche stato acceso un fuoco. Le barricate, secondo la stampa francese, sono composte di transenne di cantieri tolte dalla strada.
Sono anche stati staccati sampietrini dalla strada e dei pezzi di legno ammonticchiati per alimentare un inizio di fuoco. Uno degli slogan urlati dalle persone presenti sul posto è "Paris en feu et Macron au milieu", ovvero "Parigi in fiamme e Macron al centro".
Ora per Macron c'è anche il rischio della caduta del governo e delle elezioni anticipate. L'ex candidata socialista all'Eliseo Segolene Royal ha rilasciato un'intervista a La Stampa: "La riforma delle pensioni? E' uno choc endogeno rigettato dai francesi. Ogni volta ci hanno detto che per salvare le pensioni c'era bisogno di una nuova riforma, come se si dovesse dare uno scalpo all'ordine finanziario. Questo sistema è diventato totalmente perverso e le popolazioni in Europa non lo accettano più".
E ancora: "Ridurre il deficit non significa solamente ridurre le spese dei diritti sociali ma anche agire sulle entrate. Oggi i francesi sono in collera perché l'esecutivo ha soppresso l'Imposta di solidarietà sulla fortuna finanziaria, ha applicato degli esoneri importanti sulle imprese, ha salvato le banche nel 2008 come molti altri Paesi senza chiedere nulla come controparte. E improvvisamente tira fuori questa riforma colpendo le persone più modeste, quelle che hanno le loro pensioni come patrimonio. Non è un problema di deficit ma di giuste ripartizioni delle risorse e degli sforzi. Per questo il progetto è stato violentemente rigettato".