Esteri

Pizzaballa, il monsignore fatto cardinale: stratega del Papa in Medio Oriente

di Manuela Alessandra Filippi

Nella lista di coloro che saranno consacrati il prossimo 30 settembre, durante il Concistoro, spicca il nome del Patriarca di Gerusalemme dei Latini

Per 12 anni è stato custode di Terra Santa. Il 24 giugno 2016 è stato nominato da Papa Francesco, con la qualifica di arcivescovo, Amministratore apostolico del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini. Incarico molto delicato a causa della difficile situazione economico-finanziaria in cui versava allora il Patriarcato e che Pizzaballa ha svolto in maniera encomiabile. Tanto da conquistarsi la fiducia del Papa che ieri ha annunciando il suo nome nella lista dei nuovi cardinali.

«Per me è stata una grande sorpresa – ha commentato monsignor Pizzaballa poco dopo l’annuncio –. Ringraziamo il Signore e anche papa Francesco. Preghiamo il Signore di rimanere sempre semplici servi del Regno di Dio in Terra Santa». Nato in provincia di Bergamo cinquantotto anni fa, monsignor Pizzaballa è entrato nell’Ordine dei Frati minori a 19 anni ed è stato ordinato sacerdote a Bologna nel 1990. Nel luglio 1999 è entrato formalmente a servizio della Custodia di Terra Santa.

Il Patriarca di Gerusalemme estende la sua giurisdizione sui cattolici di rito latino residenti in Israele, Territori Palestinesi, Giordania e Cipro. È inoltre presidente della Conferenza dei vescovi latini delle regioni arabe (Celra). Un ruolo più che mai strategico in un momento in cui i venti dell'intolleranza religiosa soffiano sempre più impetuosi in Israele, e non risparmiano nessuno, nemmeno la chiesa cristiana.