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Svolta in Portogallo: bye-bye pensionati, porte spalancate agli under 35. Un esempio per il sud Italia

Da "paradiso dei pensionati", il Portogallo punta ora ad attirare i lavoratori under 35 nomadi digitali. Il sud Italia potrebbe trarne esempio? Il problema è la mancanza di una strategia organica

di Mauro Indelicato

Svolta in Portogallo: bye-bye pensionati, porte spalancate agli under 35. Un esempio per il sud Italia

Il Portogallo ci riprova. Finita l'era del Paese lusitano quale vero e proprio “paradiso dei pensionati”, grazie al programma che ha garantito per diversi anni incentivi fiscali per tutti i pensionati dell'Ue che sceglievano di risiedere in territorio portoghese, adesso Lisbona prova a puntare a replicare lo stesso modello per i giovani. E, in particolare, per tutti i lavoratori autonomi o dipendenti under 35.

L'obiettivo del governo del premier Luis Montenegro, a capo di una coalizione di centrodestra, è far diventare il Portogallo un vero e proprio punto di riferimento per i cosiddetti “nomadi digitali”. Tutti coloro cioè che possono permettersi di lavorare a distanza e sono quindi liberi di scegliere la propria città di residenza. Nell'ultima legge di bilancio, è stato infatti approvato un piano decennale che prevede incentivi fiscali per chi sposta la propria residenza nelle lande lusitane.

Il piano Irs Jovem per gli under 35

Il programma ha un nome specifico e si chiama “Irs Jovem”. Per la verità non si tratta di una novità ma, rispetto agli altri anni, è stata notevolmente allargata la platea di potenziali beneficiari. In particolare, adesso possono accedere anche coloro che non hanno completato specifici cicli di studio e hanno un reddito fino a 28.009 Euro, più alto rispetto a quanto previsto nelle precedenti leggi di bilancio.

Non solo, ma se oggi il piano ha una durata di dieci anni, fino al 2024 invece le detrazioni valevano per cinque anni. Andando nel particolare, la nuova normativa varata dal parlamento di Lisbona prevede la totale esenzione dalle imposte per il primo anno per tutti coloro che accedono al programma. Tra il secondo e il quarto anno la detassazione sarà al 75%, tra il quinto e il settimo al 50% e infine tra l'ottavo e il decimo si scende fino al 25%.

Il governo non ha parlato, nel presentare la manovra, solo di giovani under 35 stranieri. Il premier Montenegro ha infatti fatto riferimento ai giovani portoghesi all'estero, richiamano alla necessità di far rientrare la gran parte dei propri concittadini oggi residenti in Ue e non solo. Tra i meandri della manovra, viene specificato anche che, in caso di assenza di reddito da lavoro in un anno successivo all'adesione al programma, il piano di detrazione fiscale si considera sospeso e riavviabile in un altro momento.

La strategia del Portogallo per fermare lo spopolamento del Paese

Come detto, il governo punta a fermare la perdita di capitale umano riscontrata negli ultimi anni. Un problema che riguarda soprattutto le aree più rurali, lì dove molti giovani decidono di andare nelle grandi città portoghesi, Lisbona e Porto in primis, oppure di andare direttamente all'estero. Fermo restando che, negli ultimi anni, lo spopolamento ha riguardato le stesse metropoli lusitane.

Luis Montenegro prova così a replicare al successo ottenuto per oltre un decennio dal piano riservato ai pensionati. Avviato nel 2009, il programma per i pensionati è andato avanti fino al 2021, quando poi il predecessore di Montenegro, il socialista Antonio Costa, ha preferito puntare sui giovani.

Il principio è comunque molto simile: offrire detrazioni fiscali per fare in modo che la gente viva in Portogallo e spenda il proprio reddito nelle città portoghesi. Il piano riguardante i pensionati è stato quindi considerato un modello, fino a che però a livello economico sono emersi alcuni limiti. A partire dall'aumento dei prezzi delle case a Lisbona e Porto e ai costi del piano. Da qui il ridimensionamento del piano a partire dal 2021 e il progressivo orientamento verso i più giovani.

Le perplessità dell'Fmi

Occorre dire che il Portogallo in questi anni ha rappresentato quasi una positiva sorpresa in Europa. Tra i Paesi più indebitati è stato tra i primi, lo scorso anno, a riuscire a far abbassare il debito al di sotto del 100% del Pil e questo senza misure draconiane e senza la scure dell'austerity. Gli investimenti nei vari programmi, tra cui anche quello per gli anziani, così come i soldi spesi per welfare e istruzione hanno dato i propri frutti.

Anche per questo Lisbona ha maggiori margini di manovra e può permettersi di investire sul piano Irs Jovem. Ma il Fondo Monetario Internazionale mette comunque in guardia: “Un livello di entrate temporaneamente più consistente probabilmente aiuterà a raggiungere gli obiettivi fiscali – si legge nella nota dell'Fmi dedicata al Portogallo – ma le nuove riduzioni fiscali e gli aumenti di salari e pensioni devono essere attentamente calibrati.

“Le misure fiscali – si legge ancora – dovrebbero essere progettate nell'ambito di una riforma fiscale completa volta a semplificare il sistema e ridurre significativamente le esenzioni”: come dire, per l'appunto, che il piano sui giovani può produrre effetti positivi nel breve periodo, ma Lisbona non deve dimenticarsi di guardare nel lungo periodo.

Un esempio per il sud Italia?

A prescindere dai richiami dell'Fmi legati ai costi, l'esperimento lusitano però potrebbe rappresentare un importante precedente per altri territori a rischio spopolamento. E il pensiero va subito al sud Italia, regione che sta soffrendo e non poco l'addio di molti giovani che decidono di stabilirsi al nord oppure direttamente all'estero.

Il Mezzogiorno si presta all'idea di diventare un hub per i cosiddetti nomadi digitali: il clima, il costo della vita tutto sommato ridotto rispetto ad altre aree e il fatto di essere comunque all'interno del territorio Ue potrebbe attrarre molti under 35. Diversi dati sottolineano come molti giovani originari del sud Italia, dopo il covid sono tornati nei propri luoghi di nascita. Manca tuttavia una strategia organica e politica per provare ad attrarre quanti più lavoratori possibili, non solo italiani. La strategia portoghese potrà fare scuola?