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Qatar 2022, geopolitica dei Mondiali: Doha esporta, la Cina mette il marchio

La Coppa de Mondo di calcio è anche uno strumento di soft power fondamentale, utilizzato più volte nel corso della sua storia. Stavolta non fa eccezione...

Ma non ci sono solo gli interessi del paese ospitante. Attivissima sui Mondiali, come da tradizione recente, anche la Cina. I marchi cinesi sono i maggiori sponsor del torneo, superando persino la lista di aziende americane che comprende nomi iconici come Coca-Cola, McDonald's e Budweiser. Gli sponsor cinesi hanno sborsato 1,395 miliardi di dollari per la competizione, superando gli 1,1 miliardi di dollari spesi dalle aziende statunitensi, secondo i dati di GlobalData riportati da Al Jazeera.

Qatar 2022, record di sponsor dalla Cina

Su base annua, la sponsorizzazione cinese ha un valore di 207 milioni di dollari all'anno, rispetto agli accordi del Qatar e degli Stati Uniti, rispettivamente di 134 e 129 milioni di dollari, secondo i dati. Il dominio aziendale cinese alla competizione riflette l'aspirazione dei suoi marchi di espandere il loro riconoscimento all'estero a un livello che corrisponda alla loro crescente dimensione e portata. 

Non meno di sette aziende cinesi hanno sponsorizzato la competizione del 2018 (dove peraltro i tifosi cinesi erano stati il gruppo più numeroso di tifosi non russi, nonostante la loro nazionale non si fosse qualificata come d'altronde sempre accaduto tranne che nel 2002), spendendo una cifra stimata di 835 milioni di dollari, molto più dei marchi statunitensi e russi. Le aziende cinesi hanno mantenuto la loro forte presenza nella Coppa America 2021, il più grande torneo di calcio del Sud America, costituendo tre dei quattro sponsor ufficiali. Kuaishou, TCL Technology e Sinovac si sono trovati ad accollarsi la maggior parte dei compiti di sponsorizzazione dopo che alcuni grandi sponsor, tra cui Mastercard e Diageo, si sono ritirati in seguito alle polemiche sui rischi per la salute dei giocatori derivanti dal Covid-19.

In vista di Qatar 2022, i marchi cinesi non si sono fatti problemi a partecipare all'evento senza sollevare problemi sui diritti umani. A differenza di Budweiser, Adidas, Coca-Cola e McDonald's, gli sponsor cinesi non hanno espresso il loro sostegno alla campagna di Human Rights Watch che chiede alla FIFA e al Qatar di risarcire i lavoratori migranti e le loro famiglie per le morti e gli infortuni avvenuti durante i preparativi della Coppa del Mondo.