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Raid su Khan Younis, Hamas smentisce il "ritiro dai negoziati di tregua"

di Redazione Esteri

Ira di Hamas dopo il raid di Israele su un accampamento di sfollati a Khan Younis, che ha provocato 90 morti e 300 feriti

M.O., Hamas smentisce il congelamento della trattativa su tregua Gaza

Secondo una dichiarazione ufficiale del gruppo terroristico citata dai media ebraici, Hamas afferma che la notizia diffusa dall'agenzia di stampa AFP secondo cui i colloqui sulla tregua per la presa degli ostaggi sarebbero congelati è falsa, lo scrive il Times of Israel. "Uno degli obiettivi dell'escalation contro la nostra nazione da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu e del suo governo è quello di bloccare la strada verso un accordo che fermi l'aggressione contro il nostro popolo, e questo è chiaro a tutti", si legge nella dichiarazione.
I colloqui per una tregua tra Israele e Hamas riprenderanno a Doha questa settimana, secondo quanto riportato dal notiziario qatariota New Arab, citando fonti anonime coinvolte negli sforzi. La notizia è stata diffusa poco dopo che un funzionario di Hamas aveva dichiarato che l'organizzazione si sarebbe ritirata dai colloqui, sostenendo che Israele non era seriamente intenzionato a raggiungere un accordo.

Raid di Israele su Khan Younis, Hamas: “Ci ritiriamo dai negoziati di tregua"

Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che il gruppo militante palestinese si sta ritirando dai colloqui per il cessate il fuoco nella guerra di Gaza a causa dei "massacri" israeliani e del suo atteggiamento nei negoziati.
L'alto funzionario ha detto che il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh ha comunicato ai mediatori internazionali la "decisione di interrompere i negoziati a causa della mancanza di serietà dell'occupazione (Israele), della continua politica di procrastinazione e ostruzione e dei continui massacri contro civili disarmati". 

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Il funzionario di Hamas ha fatto riferimento ai "brutali massacri" avvenuti ieri nel campo profughi di Al-Mawasi a Khan Younys e nel campo profughi di Al-Shati a Gaza City. Nel campo di Al-Shati, "il numero dei martiri e dei feriti ha raggiunto circa 45 cittadini", ha dichiarato oggi il ministero della Sanità del governo di Hamas, senza specificare il numero dei morti. Secondo un rapporto aggiornato del ministero, il bilancio dei morti è di 92, di cui "la metà bambini e donne", e 300 feriti nell'attacco israeliano al campo per sfollati di Al-Mawasi.
Israele ha dichiarato di aver preso di mira Mohammed Deif, capo delle brigate Ezzedine al-Qassam, l'ala armata di Hamas, e Rafa Salama, comandante delle brigate di Hamas a Khan Younès, in "un'area recintata gestita da Hamas" in questo settore del sud di Gaza, presentati come "due menti del massacro del 7 ottobre". Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato ieri sera di non avere "alcuna certezza che uno dei due sia stato eliminato".
Gli sforzi diplomatici per raggiungere una tregua nella Striscia di Gaza, dove la guerra è entrata nel suo decimo mese, sono ripresi questa settimana sotto l'egida di Qatar, Egitto e Stati Uniti. Ieri Ismail Haniyeh ha accusato il primo ministro israeliano di cercare di bloccare un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza attraverso "odiosi massacri" perpetrati dalle forze israeliane, secondo una dichiarazione del movimento islamista. 

M.O., fonte Hamas: "Il capo militare è vivo dopo l'attacco"

Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che il capo militare del gruppo, Mohammed Deif, "sta bene" nonostante il tentativo israeliano di ucciderlo con un attacco aereo.
"Il comandante Mohammed Deif sta bene e supervisiona direttamente le operazioni dell'ala militare di Hamas", ha dichiarato il funzionario. Ieri Israele ha effettuato un massiccio bombardamento su un campo per sfollati nel sud di Gaza, affermando che si trattava di un tentativo di uccidere Deif.