Esteri

Regno Unito, il guru di Johnson si dimette: faida in corso a Downing Street

Secondo quanto ricostruito dai media britannici ci sarebbe lo zampino della compagna di Johnson. Buone notizie per l'Ue: ora il 'no deal' è meno vicino

Dominic Cummings, il principale e piu' controverso consigliere del premier Boris Johnson avrebbe dovuto lasciare l'incarico entro la fine dell'anno ma la Bbc ha annunciato che le sue dimissioni saranno invece immediate.

E' un nuovo segnale dell'esodo da Downing Street dei rappresentanti governativi a suo tempo in prima fila per la Brexit e ora favorevoli a un 'No Deal' con Bruxelles. Negli ultimi mesi si e' andata consolidando una fronda interna al partito conservatore contro la 'banda' dei Brexiters e la sua influenza sul premier, tanto piu' che la maldestra gestione della pandemia del coronavirus ha fatto precipitare il partito nei sondaggi.

Soprannominato 'Rasputin' per la sua influenza, ma anche definito 'sociopatico in cerca di fama' (dall'ex-premier David Cameron), Cummings è considerato l'architetto del voto sulla Brexit nel 2016 e la mente elettorale dietro la straripante vittoria dei Tory al voto del 2019. Piu' volte, d'altro canto, e' stato al centro di aspre critiche, anche per i suoi comportamenti. Nello scorso maggio, in pieno lockdown, era stato pescato a violare le restrizioni, con un viaggio nel Nord dell'Inghilterra per fare visita ai genitori, che aveva provocato un vero sollevamento mediatico nei suoi confronti. I media inglese sostengono che ci sarebbe anche lo zampino di Carrie Symonds, la compagna di Boris Johnson.

Le mancate dimissioni di Cummings, grazie all'appoggio fornito dal premier, avevano portato alle dimissioni per protesta del sottosegretario per la Scozia, Douglas Ross. L'annuncio della prossima uscita da Downing Street di Cummings giunge sulla scia di altre dimissioni 'eccellenti', quelle del direttore della Comunicazione Lee Cain. Stando alle indiscrezioni, Cummings e Cain sono sospettati della fuga di notizie sull'intenzione del Governo di introdurre il lockdown la settimana scorsa, che avrebbe fatto infuriare Johnson. Secondo altre fonti, sarebbe invece l'intenzione del premier di firmare un compromesso con la Ue sul commercio ad indurli all'uscita. In ogni caso, il campo 'No Deal' perde due protagonisti, a tutto vantaggio di un accordo con Bruxelles.